Lutto in tv, è morto Gianfranco Funari

Lo showman televisivo, 76 anni, è mancato questa mattina all'ospedale San Raffaele di Milano dov'era ricoverato da cinque mesi per gravissimi problemi cardiaci e polmonari. Presentatore "scomodo", rivoluzionò il talk show

Lutto in tv, è morto Gianfranco Funari

Milano - Gianfranco Funari, cabarettista e showman televisivo, è morto questa mattina nell’ospedale San Raffaele di Milano, dove era ricoverato da cinque mesi per gravissimi problemi cardiaci e polmonari. Funari aveva 76 anni. "Gianfranco mi ha lasciata: era tanto più grande di me, ma mi ha dato l’energia che solo un ragazzo poteva darmi. L’ho amato tanto e mi ha insegnato tanto": sono le parole di Morena Funari. "È da mesi che Morena dorme qui su una sedia, mi dispiace lasciarla, con lei ho conosciuto il grande amore, quello vero che dà tutto e non chiede niente" spiegava Funari prima di entrare in coma, aggiungendo di volere un figlio da Morena. Morena Zapparoli Funari, milanese di 41 anni, conviveva con Gianfranco dal 1999 e lo aveva poi sposato nell’agosto del 2004.

La carriera Fu Aboccaperta, quando nel 1984 arrivò su Raidue, dopo essere nata per Telemontecarlo, a dare a Gianfranco Funari la grande popolarità, grazie a un certo populismo che non guardava in faccia nessuno e a una forte comunicativa. Nato a Roma nel 1932, aveva debuttato nel 1967 al Derby di Milano, dove si è esibito per sei anni interpretando monologhi satirici di costume. La sua prima apparizione come conduttore televisivo risale al 1980, dagli schermi di Telemontecarlo, con il programma Torti in faccia, di cui era anche autore. Verranno poi, in un crescendo di popolarità che ne farà uno degli animali da tv più apprezzati e controversi, Mezzogiorno sempre su Raidue (1987-90) e, poi con Mediaset, Mezzogiorno italiano su Italia 1 (1991). Allontanato dal gruppo Fininvest in seguito a una polemica con Berlusconi, escogitò una soluzione inedita pur di riapparire in video proponendo una trasmissione, Zonafranca, che andava in onda su 75 emittenti locali sparse in tutta Italia.

Anni Novanta Nella stagione 1993-94 tornò però a Retequattro per presentare Funari news, Punto di svolta e L’originale, trasmissioni con le quali ritrovò un contatto diretto col pubblico e una grande popolarità che ne fece, tra l’altro, il re delle telepromozioni (Funari si vantava di avere una forte incidenza sull’aumento delle vendite dei prodotti da lui pubblicizzati). Celebre anche l’autodefinizione di "giornalaio" ("e non giornalista", diceva) per il modo in cui leggeva e commentava i giornali anche con l’aiuto di ospiti politici. Dopo una breve e sfortunata parentesi come direttore del quotidiano L’Indipendente e il fallimento delle trattative con la Rai e i grandi network privati, si ritirò su Odeon Tv per presentare il nuovo programma del mezzogiorno, L’edicola di Funari, e la striscia quotidiana Funari live nel tardo pomeriggio. Nel 1996 tornò a Raidue come conduttore della controversa trasmissione Napoli Capitale (in onda la domenica pomeriggio), talk show politico che offriva ai candidati alle elezioni un’arena per liberi sfoghi. Con la chiusura anticipata - fra tante polemiche, specialmente con l’allora direttore di Raidue Gabriele La Porta - di Napoli Capitale, Funari iniziò un lungo periodo di lontananza dal piccolo schermo.

Burrasca Una lontananza mal sopportata e comunque riempita di progetti d’ogni tipo mai andati in porto, da nuovi giornali al tentativo di candidatura a sindaco di Milano. Verranno poi solo occasionali comparse in trasmissioni altrui fino al 2000, quando gli viene affidata su Canale 5 A tu per tu, con non molto successo. Torna allora su emittenti come Antenna 3 o Odeon tv o si limita a fare l’ospite fisso da Antonella Clerici. Nel 2005 subisce un delicato intervento al cuore, ma non demorde.

Nuove trasmissioni assieme ad altri, ma che non decollano, per poi tornare a fare l’ospite fisso, a Matrix di Enrico Mentana, al Senso della vita di Paolo Bonolis o da Chiambretti su La 7 a Markette, dove dimostra di essere, nonostante il tempo passato, sempre lo stesso, animale televisivo "corporale" e autore di una comunicativa che non passa attraverso l’eloquio, ma attraverso la mimica corporea: soppesa gli argomenti, li accarezza, li schiaccia, li modella, li acciacca. Nell’aprile 2007 l’ultima avventura tv: l’Apocalipse Show sui temi ambientalisti che avrebbe dovuto rivoluzionare il sabato sera di Raiuno e che invece si rivelò un grande flop.

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