Ecco il racconto di Patrizia Caselli tratto dal libro di Bruno Vespa «Lamore e il potere».
«Nel 1989 mi chiamò Enza Tommaselli, la segretaria di Bettino. Al telefono rispose mia madre: voleva parlarmi una persona importante. Lappuntamento era in piazza Duomo 19 a Milano. Ci andai un lunedì ignorando che fosse lo studio di Craxi. Mi trovai davanti Bettino... Da allora Bettino ogni tanto mi faceva chiamare. Spesso aveva gente e mi faceva aspettare anche due ore. Poi prendevamo un caffè. Credo che per lui fosse un momento di evasione... Finché un giorno mi invitò a pranzo nel suo albergo di Roma, il Raphael. La nostra storia cominciò così, allinizio del 91...
Arrivò Tangentopoli... Bettino aveva capito bene come sarebbe andata a finire... Una sera passò un momento a casa mia, a Roma, si sedette su un divano e disse: Tutto è finito... Nel 1994 Bettino si aspettava ormai il mandato di cattura internazionale. Era una corsa contro il tempo. Lui andò in Messico, e io lo raggiunsi... Lui andò direttamente dal Messico a Hammamet, con un volo privato. Io lo raggiunsi a fine giugno... Presi una camera dalbergo a Nabuil, vicino a Hammamet... Ci incontravamo a volte a pranzo, più spesso a cena... Quando nel 1999 fu ricoverato in ospedale, per me fu più difficile incontrarlo...
Nei giorni successivi lui volle andare a salutare i pescatori... Li salutò uno per volta. Lo fece passandogli la mano sul viso. Non era un saluto, era un addio. Quando risalimmo in auto, gli dissi: Bettino, fino a oggi ti ha sorretto una volontà di ferro. Oggi tu hai deciso di congedarti da tutti noi... Se questo è vero, tu ti stai lasciando davvero morire...
Sono partita da Hammamet per Milano il 10 gennaio... La sera del 18, la sua ultima sera, mi chiamò e lo sentii molto stanco... Lindomani mattina, il 19, Bettino mi chiamò alle 11. Poi entrai in un posto dove il cellulare non riceveva...
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