Che ci faceva ieri a Palazzo Marino Antonio Acerbo, il dirigente che nellera Albertini restaurò la Scala a tempo di record e in quella Moratti fu solido direttore generale? Richiamato in tutta fretta, dopo essere stato allontanato per lasciar spazio allesperto economico di Pisapia Davide Corritore, per risolvere il rebus delle linea 4 della metropolitana. Perché un bravo tecnico fa comodo anche a Pisapia, dopo lallarme lanciato dallassessore al Bilancio Bruno Tabacci che disegnando scenari apocalittici, ovviamente imputati al governo Berlusconi, venerdì aveva annunciato il blocco dei cantieri e limpossibilità di costruire per mancanza di fondi unopera che Milano aspetta da lustri e che la Moratti aveva già messo in piedi. Con tanto di finanziamenti stanziati dal Cipe. Ieri, dunque, lsos ad Acerbo e vertice con Pisapia, Corritore e il vicesindaco Maria Grazia Guida. Fondi trovati grazie allaccordo economico con Impregilo e cantieri che potranno partire a fine anno. Anche perché o si parte subito o la tratta da San Babila a Linate non potrà vedere la luce per lExpo del 2015. Soluzione pronta e delibera in giunta oggi nonostante lassenza del sindaco Pisapia, finalmente partito per le vacanza dopo il varo dellIrpef.
Oggi, invece, sempre a Palazzo Marino dopo giorni di standby il numero uno di Atm Elio Catania ha ottenuto il faccia a faccia chiesto dopo lazzeramento del cda e di conseguenza il suo allontanamento. A riceverlo il capo di gabinetto del sindaco Maurizio Baruffi e il direttore generale Davide Corritore. Sul tavolo la revoca del suo ruolo di presidente (rimane, almeno per il momento, direttore generale) e dei consiglieri Giuseppe Frattini, Piero Ramponi, Francesco Tofoni e Dario Cassinelli. Che oggi si riuniranno per affrontare la situazione nuova e del tutto imprevista. «Nei due mesi dallinsediamento della nuova giunta - era stata la prima reazione di Catania - non mi è stato mai concesso di essere ricevuto né dal sindaco, né dal direttore generale, precludendo quindi qualunque possibilità di valutazione sul lavoro fatto, di un approfondito confronto sui dati e di indirizzo per il futuro, come avviene normalmente in un sano clima societario tra nuovo azionista e management». Una non troppo velata accusa di ricorso allo spoil system a partire dalle società partecipate dal Comune. Le accuse di sprechi? «LAzienda è sana - si difende Catania -, in utile, non indebitata, ha conseguito negli ultimi tre anni investimenti record e ottenuto progressi operativi e di servizio ampiamente riconosciuti. Qualunque azionista ha il diritto di revocare un cda, ma respingo con forza le insinuazioni e le motivazioni addotte che non hanno sostegno nei fatti. Semplicemente dica che questa è una scelta che non ha niente a che fare con conduzione manageriale e risultati». Nessuna vendetta politica, assicurava Pisapia. Ma presto si smentisce. «Ritengo grave - aveva spiegato - il coinvolgimento dellAtm nella regia della campagna elettorale». Per Letizia Moratti. Che difende con le cifre il manager. «Io guardo i risultati, degli ottimi risultati. Lazienda chiude con un utile di 6 milioni e 800mila euro, con 773milioni di investimenti nel triennio, incrementando quello del triennio precedente che erano stati 249 milioni».
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