«Coprifuoco? Mi sembra assurdo». Il sindaco prova a spegnere le polemiche sollevate dai commercianti di via Padova dove ieri sono scattate le nuove ordinanze e quindi gli orari di chiusura anticipata per bar, locali, ristoranti. E la premessa è che bisogna chiamare le cose con il loro nome: «Ecco, parliamo di ritorno alla normalità». Si tratta insiste Letizia Moratti di «orari più che ragionevoli, parlare di coprifuoco perchè le discoteche chiudono alle tre di notte invece che alle cinque è improprio, ristoranti e bar avranno comunque orari prolungati la sera che non credo danneggino il commercio mentre la chiusura anticipata per centri massaggi e phone center» che prima potevano lavorare 24 ore su 24 «sono più che altro l’occasione per un ritorno alla normalità». Il sindaco ha rinviato di qualche settimana la visita che aveva in programma ieri al parroco di San Giovanni Crisostomo, don Piero Cecchi, che lavora sull’integrazione nel quartiere. Aspetterà, riferisce, «i risultati del tavolo con le associazioni di via Padova che si chiuderà il 31 marzo, a quel punto ci andrò non solo per due ore, ma per un pomeriggio di confronto e portando già proposte concrete».
Tant’è, le proteste ieri non sono cessate né sul fronte dei commercianti, nè su quello dei proprietari e amministratori di immobili che in base alla seconda ordinanza sono obbligati a segnalare le situazioni di irregolarità, o rischiano una multa da 450 euro. «Non faremo i poliziotti» tuona il presidente di Assoedilizia, Achille Colombo Clerici. Idem Dario Guazzoni, presidente dell’Anaci: «Non rientra nei nostri compiti fare i questurini». Il vicesindaco Riccardo De Corato replica che «ai proprietari di immobili non chiediamo niente di più di quello che già impone la legge e agli amministratori un atto di responsabilità». Nei bar e locali ieri regnava il malumore. I titolari dell’enoteca «Ligera» (uno dei pochi gestiti da italiani) hanno sfidato con l’elmetto in testa il Comune, «dopo mezzanotte chiuderemo i battenti come è indicato dall’ordinanza. Ma all’interno rimarremo attivi come sempre fino alle 2 o rischiamo di cessare l’attività. Forse saremo i primi a ricevere la multa. Ma invitiamo il sindaco a ritirare il provvedimento». Intanto si sono inventati (e hanno servito in pigiama) un cocktail a base di camomilla e valeriana, ribattezzato «Moratti-De Corato» per «ringraziare» anche il vicesindaco, che ieri ha suddiviso l’area in 4 settori e messo in campo 40 vigili presenti nell’arco delle 24 ore, a piedi, in auto o in moto. E potranno notificare le multe anche il giorno dopo. Scarsa informazione tra i gestori di centri massaggi e phone center (che da ieri chiudono alle 20 e alle 22). «Non sapevamo niente - racconta la proprietaria cinese del centro “Wan Mei” - chiuderemo come sempre a mezzanotte». Il titolare del phone center «JeP» riferisce di «non aver mai ricevuto indicazioni in merito».
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