Maddaloni ko a suon di «Ippon»

Pechino non è Sydney. Se ne è accorto anche Giuseppe Maddaloni. L’azzurro del judo, medaglia d’oro ai Giochi australiani di otto anni fa, non è riuscito a regalare all’Italia un altro tassello nel medagliere olimpico in Cina.
A dir la verità, il campione napoletano non è andato nemmeno vicino alla zona medaglie. L’«Ippon» con cui l’ex campione del mondo Guillame Elmont lo ha steso già al secondo turno (nel primo l’italiano aveva sconfitto il portoricano Brenes grazie a due «Yuko») faceva capire che non era aria. Eppure, grazie proprio all’avanzare nel torneo dell’olandese (iridato nel 2005), Maddaloni ha avuto la fortuna di beneficiare del ripescaggio nella categoria 81 chili.
Poco di guadagnato, però. L’azzurro si è trovato di fronte il forte mongolo Nyamkhuu Damdinsuren, anch’egli sconfitto da Elmont in precedenza e ripescato in seguito.

Così come contro l’olandese, Maddaloni non è riuscito a portare a segno nemmeno una combinazione. Al suo dirimpettaio è bastato il solito, maledetto «Ippon» a inizio confronto per spegnere il sogno del combattente napoletano.
Per Maddaloni, 32 anni, quella di Pechino potrebbe essere stata l’ultima Olimpiade.

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