Maddie, caso chiuso Ora la cerca solo la sua famiglia

da Londra

Dopo 14 mesi di indagini, sospetti, interrogatori, congetture l'inchiesta sulla scomparsa di Maddie si avvia verso l'archiviazione. Nesssun colpevole. Gli inquirenti portoghesi alzano bandiera bianca e si preparano a chiudere il caso della piccola Madeleine McCann, la bambina britannica di nemmeno 4 anni, scomparsa da un albergo nel sud del Portogallo mentre era in vacanza coi genitori.
Secondo le anticipazioni della stampa portoghese, non confermate però dall'ufficio del pubblico ministero, la polizia giudiziaria «non dispone di prove sufficienti per un'accusa formale alla coppia McCann per la scomparsa della figlia». Fino ad oggi i genitori di Madeleine, i medici inglesi Gerry e Kate McCann, e Robert Murat, un britannico residente in Portogallo, erano gli unici indiziati. Nei prossimi giorni il rapporto finale verrà consegnato all'ufficio del pubblico ministero, ma - assicurano i quotidiani portoghesi Jornal de Noticias e Correio da Manha - sarebbe stato già raggiunto un accordo tra inquirenti e magistrati per la conclusione dell'inchiesta. Un epilogo che assomiglia tanto ad una resa per mancanza di prove e di imputati. Sembra dunque destinato a rimanere senza soluzione questo giallo che ha scosso le coscienze, e soprattutto senza nome il responsabile (ammesso che di una sola persona si tratti) della sparizione della bimba inglese dall'appartamento dei genitori nel villaggio turistico Ocean Club di Praia da Luz. Era il 3 maggio 2007 quando Maddie, pochi mesi prima del suo quarto compleanno, scomparve nel nulla, senza lasciare tracce nella stanza in cui dormiva assieme ai due fratellini minori, gemelli. Fin da subito il caso, mediatizzato a oltranza dai genitori, ha commosso l'intero pianeta, provocato l'intervento persino di Benedetto XVI. Tra appelli e donazioni milionarie, le indagini degli inquirenti - che in più di un anno hanno ascoltato decine di testimoni, interrogato varie volte gli stessi McCann e tutto il loro circolo di amici, esaminato tutti gli ambienti interessati - si sono estese fino al Nord Africa. Ma senza successo. Così da suggerire già due mesi fa a due autorevoli criminologi lusitani, Moita Flores e Barra da Costa, la possibile «archiviazione» dell’inchiesta.
Due le ipotesi fin qui ritenute più plausibili: quella dei genitori, che hanno subito parlato di sequestro e lanciato appelli ai rapitori, e quella di una possibile responsabilità proprio degli stessi genitori in una ipotetica morte della bimba causata da loro accidentalmente. Da qui la loro iscrizione nel registro degli «arguidos» (indagati) lo scorso 7 settembre. Nel frattempo si sono scatenati i tabloid, portoghesi e britannici, che per mesi hanno riempito pagine con esclusive rivelazioni su fantasiose svolte nelle indagini, immaginifici avvistamenti della «scomparsa più famosa del mondo».
Ora la chiusura delle indagini e la probabile archiviazione. Ipotesi tuttavia smentita dal procuratore generale Fernando Pinto Monteiro che ha ribadito in una nota ufficiale che non è stata ancora presa nessuna decisione in proposito e che gli atti verranno resi pubblici non prima di metà agosto. «L'ufficio competente provvederà nei prossimi giorni all'analisi e alla valutazione globale dell'insieme dei documenti (decine di volumi, ndr) al fine di determinare se altri passi devono essere compiuti o se esistono le condizioni necessarie e sufficienti per chiudere l'inchiesta», ha dichiarato Pinto Monteiro. Una rettifica di rito che non convince.


Da Londra il rappresentante dei McCann fa sapere che la coppia non farà commenti fino a una conferma ufficiale dell'esito delle indagini, mentre l'avvocato portoghese, Carlos Pinto de Abreu, assicura che i genitori non smetteranno mai di cercare la figlia. Se la giustizia ordinaria si arrende, Gerry e Kate continuano a sperare che la loro piccola sia ancora viva.

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