Made expo ora biennale con lo sguardo oltre i confini del Paese

Una fiera sempre più in linea con le esigenze delle imprese che operano nel mondo dell'architettura e delle costruzioni. È la promessa dell'edizione 2013 di Made expo in programma dal 2 al 5 ottobre a Fiera Milano Rho. Alcuni importanti novità strategiche sono state decise dopo un'esperienza quinquennale in cui la manifestazione si è fatta apprezzare sul mercato italiano e internazionale. Basti pensare che, pur in presenza di una crisi molto grave, l'ultima edizione ha registrato 231.729 presenze, di cui 31.235 estere. Le novità principali ruotano intorno a tre aspetti: il passaggio a una periodicità biennale, l'enfasi sulla specializzazione e l'internazionalizzazione. «Dall'edizione 2013 - spiega Giovanni De Ponti, l'amministratore delegato (nella foto) - la fiera si svolgerà solo negli anni dispari. Era una decisione che il mercato chiedeva e si aspettava. Questa periodicità rispetta di più l'andamento naturale di un settore, molto incentrato sulla ricerca e sviluppo, che ha un ritmo d'immissione delle novità meno incalzante rispetto ad altri. Già dai primi contatti con i potenziali espositori della prossima edizione abbiamo potuto raccogliere feedback molto positivi su questa decisione. Molti espositori che non avevano partecipato nel 2012 hanno deciso di esserci il prossimo ottobre». Altrettanto apprezzati sono gli sforzi fatti dalla rassegna verso una specializzazione sempre più spinta a tutti i livelli. Made expo non vuole essere la classica “fiera campionaria”, dove aziende, prodotti e servizi sono distribuiti alla rinfusa nei padiglioni, magari in base all'ordine delle iscrizioni o alla dimensione degli stand: l'obiettivo principale è garantire la maggiore quantità di offerta da vedere ai visitatori. «Al produttore di parquet - esemplifica De Ponti - interessa soprattutto incontrare architetti, imprese costruttrici e posatori. Chi produce calcestruzzo, invece, mira a incontrare le imprese edili. Chi visita una fiera specializzata è un operatore che non ha tempo da perdere e arriva all'evento già preparato. Chi lo organizza deve da una lato favorire una lettura chiara della manifestazione, favorendo l'immediata localizzazione delle aree d'interesse; dall'altro lato, però, deve esaltare la specializzazione anche a livello di linguaggi e stili di comunicazione. Un lavoro appassionante che prevede un forte coinvolgimento, anche nella fase progettuale, di operatori e associazioni di categoria. L'obiettivo, visti anche gli investimenti messi in campo, è realizzare operazioni brillanti e soprattutto efficaci. Stiamo pensando anche ad attività che consentano di mettere a confronto diverse offerte». Infine, l'internazionalizzazione. Questo aspetto è nel Dna di MADE expo si da quando fu concepita nel 2006-2007 su impulso di alcuni operatori che avevano identificato la necessità di un evento in una città in grado di ricevere e soddisfare un pubblico internazionale. E Milano l'aveva già ampiamente dimostrato, per esempio con il Salone Internazionale del Mobile. «La piazza milanese - esemplifica De Ponti - offre i migliori collegamenti in fatto di ferrovie e aeroporti. Ma questo non è sufficiente a spiegare il nostro impegno verso l'internazionalizzazione. Le aziende italiane del settore stanno ottenendo le maggiori soddisfazioni soprattutto all'estero, in particolare nei paesi non Ue. Di qui la necessità di portare sempre più operatori di queste nazioni - soprattutto studi di progettazione e buyer - a Made expo».

In quest'ottica, nel corso degli anni la fiera ha aperto uffici di rappresentanza, organizzato road-show, ma anche inventato spazi e modalità d' interazione che rendono più gradevoli ed efficaci gli incontri fra gli operatori internazionali e gli export manager delle aziende italiane».

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