Cronaca locale

Madonna dice addio a Milano: troppi guai, no a San Siro

La star al mensile "Musik": "Solo qui s’ingabbia la musica Limitare i decibel di un concerto è deturpare un’opera d’arte"

Madonna dice addio a Milano:  
troppi guai, no a San Siro

«Una star internazionale come me non può subire limiti burocratici, questo è un affronto!». Parole di Madonna, indiscrezioni catturate dal mensile tedesco Musik. La signora Ciccone, abituata a dettare condizioni più che a doverci sottostare, si è molto offesa per la polemica sui decibel che ha accompagnato il suo concerto del 14 luglio a San Siro. E minaccia di non suonare più a Milano. «Non so se tornerò» fa sapere. Una specie di tragedia per i suoi fan, arrivati in cinquantacinquemila alla chiamata al tour e sempre pronti a riempire anelli e gradinate a ogni sua nota.
Dopo l’addio di Bruce Springsteen, anche quello di Madonna? «È l’unica città ad avere imposto questi limiti, devo pensare che i milanesi siano diventati allergici ai grandi eventi artistici?» la riflessione pensosa di Madonna che rimbalza da Musik. E ancora: «penso a Milano, città in cui si sono svolti grandi eventi come il concerto di Bob Marley, e noto come negli anni le cose siano cambiate in peggio».
La polemica, tra il ridicolo e lo stucchevole, è sempre la stessa, quei due decibel di troppo in nome dei quali un rumoroso comitato di cittadini ricorre alla procura ogni volta che si avvicina un concerto. I big della musica chiedono di poter arrivare a ottanta decibel, il regolamento acustico della città fissa il tetto a settantotto.
A salvare i concerti degli U2 e di Madonna dal ricatto delle orecchie sensibili è dovuto intervenire addirittura il prefetto. Fino all’ultimo le autorizzazioni sono rimaste in forse e l’incertezza ha infastidito Madonna. «Limitare i decibel di un concerto è come deturpare un’opera d’arte e impedire che una professionalità si realizzi ai massimi livelli» sarebbe stato lo sfogo della star raccolto dalla rivista tedesca Musik.
Tanto per dare un’idea di ciò di cui si parla, settanta decibel li emette un normale aspirapolvere, a cento si arriva in discoteca sotto il palco mentre suona un gruppo rock. A San Siro il limite di settantotto decibel non è superato quasi mai, neppure durante i concerti. La stessa Madonna si è fermata a quota settantacinque, gli U2 sono arrivati a settantotto. Però per sicurezza (e per evitare rogne in tribunale per inquinamento acustico) gli organizzatori richiedono quota ottanta. Nessun problema nel resto del mondo, polemiche e sollevazioni di comitati a Milano.
Madonna stufa di Milano? Giovanni Terzi, assessore alle Attività produttive e sindaco di mezzo agosto, sbotta: «Madonna ha perfettamente ragione, San Siro è un posto straordinario ed è assurdo che a creare tanti problemi siano dieci o venti persone che rompono, per dieci ore di musica l’anno». Ma Terzi, da sempre paladino delle cause rock, ricorda anche la cantante soddisfatta dopo il successo a San Siro: «Ero anch’io alla festa di Dolce e Gabbana, subito dopo il concerto. E lei era entusiasta, ballava felice con i suoi ballerini sfoggiando la maglietta del tour». Il legame tra Madonna e gli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana è solido e di vecchia data: nello spazio D&G lei ha anche girato un video.

Chissà che alla fine non faccia pace con Milano.

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