Madrid, Valencia e Ibiza: così Genova vola in Spagna

Dagli uffici della city genovese ai locali della nightlife della Playa de Ibiza in un'ora e mezza, con circa 30 euro. Oppure alle meraviglie del Prado e al tavolo di un ristorantino intorno Plaza Mayor a Madrid, in un paio d'ore. Oppure alla nuova città dell'Arte e della Scienza di Calatrava a Valencia, in due ore e un quarto. Ieri il presidente dell'Aeroporto di Genova Marco Arato e il direttore Paolo Sirigu, insieme alla direttrice marketing di Ryanair Ida Buonanno, hanno presentato i nuovi tre voli low cost della compagnia irlandese da Genova per la Spagna, che si aggiungono a quelli già operativi per Londra Stansted, Bruxelles Charleroi, Bari, Cagliari e Trapani.
Quelli per Ibiza e Valencia cominceranno il 2 giugno e l'operatività è garantita fino al 30 ottobre. Quello per Madrid il 3 giugno, ma è probabile che rimanga operativo anche per la prossima stagione invernale perché Spanair (partner di Iberia) ha recentemente chiuso l'importante volo da e per la capitale spagnola. Genova, dopo i nuovi voli su Zurigo e Ginevra, torna ad essere un crocevia del trasporto aereo internazionale, considerando i collegamenti già operativi su Londra Gatwick, Monaco di Baviera, Parigi, Istanbul e Barcellona.
Il Genova-Ibiza sarà inaugurato il 2 giugno e l'orario sarà 14.55-16.40 il martedì e sabato, mentre per il volo Ibiza-Genova, sarà 17.15-19, sempre martedì e sabato. Il 2 giugno diventerà operativa pure la tratta Genova-Valencia con orario 19.30-21.45 il martedì e sabato e 14.55-17.45 il giovedì, con rientro Valencia-Genova 12.25-14.30 il martedì, giovedì e sabato. Dal 3 giugno funzionerà l'attesissimo Genova-Madrid: il mercoledì partenza alle 19.30 e arrivo alle 21.30, la domenica 12.15-14.15. Per il Madrid-Genova gli orari sono 16.50-19.05 il mercoledì e 9.35-11.50 la domenica.

« Pensiamo che, grazie a questi nuovi voli, potremo avere un incremento anche del 15% dei traffici - dice Arato - superando così quota un milione e 660 mila passeggeri. Tuttavia, la spinta turistica del territorio deve venire dalla promozione del territorio da parte degli enti locali, ma soprattutto delle associazioni di categoria, dai commercianti agli albergatori».

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