Patricia Tagliaferri
Si difende attaccando la maestra indagata per maltrattamenti. In una lunga denuncia per calunnia e diffamazione presentata ieri in Procura dal suo legale, spiega che mai e poi mai, negli oltre ventanni della sua carriera, è stata mossa una qualche critica al suo operato. A suo dire, poi, se davvero avesse in qualche occasione utilizzato lo scotch da pacchi per far tacere o legare i bambini più indisciplinati, come denunciato da alcuni genitori, tale comportamento non sarebbe certo passato inosservato, visto il via vai continuo nelle classi di bidelli e docenti.
Se linsegnante sia davvero la vittima di un grande equivoco, o come qualcuno ipotizzava nei giorni scorsi di una qualche ripicca da parte di qualche genitore, lo stabiliranno i magistrati che conducono linchiesta, che ieri hanno mandato i carabinieri in via Selci a perquisire la casa della maestra e il suo armadietto a scuola. In questultimo, a quanto pare, gli investigatori avrebbero trovato alcuni rotoli del nastro incriminato: un fatto di scarsa importanza processuale, dal momento che lo scotch è un materiale piuttosto utilizzato nelle scuole. Nel pomeriggio, invece, i militari hanno ascoltato i genitori che hanno presentato lesposto, poi sarà la volta dei bambini, i quali verranno sentiti alla presenza di uno psicologo. Ribadiranno quanto alcuni di loro hanno raccontato alle mamme? Linsegnante sotto accusa sembra sicura del fatto suo, tanto da aver lei stessa sollecitato in tempi non sospetti unispezione ministeriale per accertare la fondatezza delle accuse. Nella sua denuncia, una sorta di memoriale in cui ripercorre le tappe della vicenda, la maestra racconta di quando, nellassemblea scolastica dello scorso 24 ottobre, rimase «sconcertata» per la gravità delle accuse che le venivano rivolte «in modo inaspettato e improvviso, non essendomi mai stata mossa prima di allora alcuna lamentela». «Ciò che mi stupì - si legge nella denuncia - fu la creazione di unaccusa falsa». Perché certe cose, assicura lindagata, sarebbero state davvero impossibili da mettere in atto: «Tutto ciò non sarebbe potuto passare inosservato. Avrebbe creato una comprensibile reazione dei bambini, molti dei quali hanno unetà inferiore a cinque anni». La maestra sostiene poi di essere rimasta colpita dal comportamento della dirigente della scuola, la quale «non solo aveva consentito, anzi autorizzato, laggressione verbale nei miei confronti, ma aveva, benché informata preventivamente delle doglianze dei genitori, omesso di condurre doverose e urgenti indagini per verificare la fondatezza di simili e assurde accuse».
«Che le accuse siano infondate e frutto del malanimo di qualcuno - si legge nellesposto - è dimostrato dallassoluta impossibilità che fatti del genere possano accadere. Ciò in quanto lintrattenimento dei bambini è effettuato in ambienti in cui il controllo, da parte di chiunque, ed in particolare del personale scolastico, è esercitato costantemente. Ladozione di metodi costrittivi così appariscenti sarebbe stata sicuramente rilevata dal personale ausiliario dellistituto, da chiunque fosse entrato improvvisamente nellaula».
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