Le maestre disertano, 5mila bimbi senza asili

Cinquecento educatrici non si presentano nonostante la «precettazione» del Comune. Le mamme: «Abbiamo pagato»

Una bruttissima sorpresa ha accolto ieri mattina papà e mamme milanesi all’entrata degli asili. Su 138 istituti comunali, infatti, 6 erano chiusi e 46 parzialmente operativi. Alcuni avevano le porte sbarrate, altri meno educatrici del previsto, altri lasciavano parlare il cartello affisso sulla porta: «Il servizio oggi termina alle 14». Sconcerto, rabbia, occhi sbarrati. «E adesso? Avevano detto che il servizio era garantito, io devo andare a lavorare e chi mi tiene i bambini? Chi li va a prendere alle 14?», si chiedono in coro le mamme.
Ed ecco che la rabbia, il senso di frustrazione e l’ansia prendono il sopravvento: alla materna di via San Mamete 13 (in zona 2), alla materna di Quinto Romano e a quella di via Padova, i genitori, infuriati dal fatto che il servizio non fosse garantito - le maestre, in numero inferiore al previsto, accettavano solo 25 bambini - hanno chiamato la polizia, accusando l’asilo di interruzione di pubblico servizio. Al contrario all’asilo di via Monte Popera 14, a Rogoredo, dove, diversamente da quanto annunciato, il servizio era garantito fino alle 14, i genitori non hanno ritirato i bambini e hanno chiamato i vigili perché «nell’asilo ci sono 15 bimbi abbandonati solo con la dirigente scolastica».
Giornata d’inferno per le educatrici dell’asilo nido di via Molteni, ad Affori: tre maestre si sono trovate in balia di ben 84 bambini, i cui genitori si devono solo considerare fortunati. Famiglie in crisi: certi genitori che non erano preparati non hanno potuto lasciare l’ufficio alle 14 e hanno dovuto lasciare i propri figli a scuola nonostante tutto.
«Noi abbiamo pagato la retta del centro estivo con un mese di anticipo - protesta Sabina Spaiani -, sono 78 euro di retta per il centro, più 46 euro di mensa - a cui devo aggiungere 37 euro di ludoteca, e meno male che era aperta, che ho dovuto pagare lunedì perché l’asilo era ancora chiuso. Oggi ho dovuto prendere mezza giornata di permesso per poter venire a prendere i miei bimbi. Che dovrò recuperare chissà quando... Il Comune pretende il pagamento in anticipo e poi non garantisce il servizio».
«Lunedì la dirigente scolastica - dichiara Monica Angì - ci aveva garantito il servizio e questa mattina scopriamo che, invece, il centro è aperto solo mezza giornata». La dirigente scolastica della scuola materna, Anna Colombo, si rifiuta di rispondere alle domande. Così come si rifiutano di parlare le educatrici del centro estivo di via Bergognone e quelle del nido Argelati, dove le volontarie però garantiscono il servizio.
A Quinto Romano, in via Padova e San Mamete invece «molti genitori che sono arrivati nelle scuole e non hanno trovato il servizio assicurato dall’amministrazione hanno chiamato la polizia» racconta Tatiana Cazzaniga, della Cgil Funzione pubblica. «La Camera del lavoro è intervenuta, e le maestre presenti - spiega Cazzaniga - sono rimaste a parlare con i genitori per spiegare la situazione. Ma tra i genitori c’è molta rabbia e la polizia è comunque uscita per raccogliere le segnalazioni».
Niente male come primo giorno di scuola: su 4000 educatrici in totale, 500 ieri mattina sono rimaste in assemblea in via Borsieri, come hanno fatto lunedì e come faranno fino a venerdì prossimo. Le educatrici volontarie erano negli asili.

E le altre? E dove erano ieri le 1137 che - come assicurava Palazzo Marino lunedì sera - avrebbero garantito il regolare servizio? Nel dubbio ieri pomeriggio sono partiti dei nuovi ordini di servizio. E oggi? Provare per credere.

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