(...) La decisione del Consiglio dei ministri si basa su una relazione dei carabinieri del luglio 2010 con la quale si concludono quattro anni di indagini. I carabinieri scrivono di alcune «stranezze amministrative», mai sfociate in profili di reato veri e propri, e della presenza a Bordighera di tre membri della famiglia Pellegrino - che nella relazione della la DNA resa nota ieri descrive come referente della cosca Santaiti-Gioffrè - interessati allapertura di alcune sale di slot machines. Nella relazione si parla anche, seppur velatamente, di voto di scambio e di finanziamenti elettorali per i quali la creazione delle sale slot sarebbero stati contropartita. Nella relazione che i carabinieri hanno fatto al prefetto si rimanda anche ad alcune intercettazioni telefoniche e ambientali che confermano rapporti tra imprenditori e malavitosi e tra imprenditori e politici che sono tuttora oggetto di indagine. La mancata apertura delle sale slot avrebbe portato alla minaccia verso alcuni assessori e verso alcuni consiglieri comunali. Nella relazione i carabinieri accennano anche ad un «politico del ponente ligure» che avrebbe ricevuto un finanziamento indiretto di circa 200mila euro.
«Aspettando di conoscere nel dettaglio le motivazioni che hanno fondato il provvedimento - dichiara Luigi Sappa, presidente della Provincia di Imperia -, esprimo il mio rammarico e la mia costernazione per un fatto negativo che porta alla ribalta delle cronache parte significativa del territorio provinciale. Il mio rincrescimento è dovuto alla constatazione che, indipendentemente da quanto possano aver inciso i condizionamenti delle organizzazioni criminali mafiose, è stata cancellata lespressione della cittadinanza locale che fu chiamata alle urne nel 2007». Dal canto suo, il presidente della Regione Claudio Burlando afferma che «il provvedimento è un fatto grave, preoccupante. Certo, è positivo che sia venuto fuori. È chiaro che quanto accaduto impegna tutti a fare conti con un fenomeno che, per noi, è nuovo, sotto il profilo delle infiltrazioni nelle istituzioni. Questo comporta - conclude Burlando - un lavoro attento e scrupoloso da parte nostra con le prefetture e le forze dellordine per mettere in campo misure che possano arginare un fenomeno così preoccupante».
In ogni caso, la città dei fumetti, amata dalla Regina Margherita e da Claude Monet, è sotto choc. Storica e pittoresca località turistica della Riviera della Palme, Bordighera non era infatti abituata a fare i conti con la criminalità organizzata, ma a vivere in modo spensierato, traendo grande prosperità dal mare cristallino, dalle spiagge sabbiose e dal porticciolo turistico incastonato sotto a un verdeggiante promontorio. La mafia sul mare di Bordighera è un colpo al cuore per i diecimila bordigotti eredi di stagioni indimenticabili che lhanno fatta diventare famosa, a partire dagli anni Sessanta, per il Festival del Fumetto. Nei locali dei vicoli e sul lungomare si ritrovarono per molti anni i più importanti disegnatori e scrittori del mondo, da Mordillo a Lee Falk, creatore di Mandrake e Phantom, da Umberto Eco a Al Capp.
Mafia a Bordighera, il governo scioglie il consiglio comunale
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.