Magdi Allam racconta i retroscena dell'Isis e i conflitti religiosi

Il direttore del «Giornale» intervista l'intellettuale egiziano che ha lasciato l'islam e ora commenta il Corano per i lettori

Magdi Allam racconta i retroscena dell'Isis e i conflitti religiosi

Non poteva esserci chiusura migliore, per questi incontri di Manzoni Cultura, che quella di domani sera, con Magdi Allam in veste di ospite e il direttore del Giornale Alessandro Sallusti in quella di intervistatore. Tema dell'incontro sarà naturalmente l'Isis, il terrorismo e la minaccia islamica, il problema dell'immigrazione clandestina, i barconi della morte che sempre di più partono da una Libia martoriata. Ma la serata, secondo la formula cara al suo ideatore Edoardo Sylos Labini, sarà anche un'occasione per conoscere meglio e più da vicino una figura professionale, intellettuale e politica d'eccezione quale indubbiamente è Allam.

Egiziano di nascita, italiano per scelta, musulmano divenuto poi cattolico per fede religiosa, Magdi è stato a lungo una firma prestigiosa di Repubblica e poi del Corriere della Sera , di cui è arrivato a essere vice direttore ad personam. Da questi palcoscenici importanti si è però staccato quando ha visto che la sua comprensione del fenomeno e del mondo musulmano, da lui conosciuto per esperienza diretta, faticava a trovare il giusto spazio, schiacciata com'era dalle logiche del «politicamente corretto» e dalla miopia intellettuale, ideologica e politica dei suoi direttori.

Così Allam ha avuto il coraggio di voltare le spalle ai due più grandi quotidiani italiani per andare a raggiungere il Giornale , dotato di meno mezzi, ma glorioso per la sua storia di indipendenza e la sua capacità di andare controcorrente sempre e comunque. A questo gesto di libertà e coerenza, Magdi Allam ha aggiunto un impegno politico in prima persona, in difesa dei valori e delle prospettive di un'Europa sempre più scettica rispetto alle proprie radici cattoliche e alla grandezza della propria storia. Ha fondato un partito, partecipato attivamente alla vita politica italiana e continentale. Tutto ciò sapendo di rischiare, perché da anni Allam è oggetto delle minacce dell'estremismo arabo e vive sotto scorta, anche se, a differenza di tanti altri, non ha mai dato pubblicità alla cosa.

Per lui vale quel motto caro a Ezra Pound: «Se un uomo non è disposto a rischiare per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla o non vale niente lui». Ecco questo è il giornalista, il politico e l'intellettuale che domani sera i lettori del Giornale , e non solo, potranno applaudire al Teatro Manzoni. Sarà fra l'altro anche l'occasione, per parlare di una nuova iniziativa del Giornale nella quale proprio Allam ha un ruolo importante: è sua infatti l'introduzione, il commento e la guida alla lettura della nuova edizione de «Il Corano» che il direttore Alessandro Sallusti ha deciso di pubblicare in allegato.

Come si sa, il testo fondamentale della religione musulmana è molto citato quanto, almeno in Occidente, poco letto, nonché oggetto di letture spesso superficiali, interessate, partigiane e strumentali. Proprio per la sua cultura, la sua perfetta conoscenza dell'arabo, Magdi Allam è l'intellettuale in grado di raccontarci ciò che è ancora vivo e ciò che è morto di un testo classico e sacro allo stesso tempo. La serata, come è costume di questi lunedì del Manzoni Cultura, si snoderà come un vero e proprio spettacolo teatrale, nel quale il dibattito sarà solo uno degli elementi: ci saranno video-proiezioni, parti recitate, uno spazio musicale grazie agli interventi del dj Antonello Aprea. L'obiettivo, spiega Edoardo Sylos Labini, «è quello di teatralizzare l'incontro e dare vita a un evento interattivo con gli spettatori. La nostra scommessa, quando abbiamo iniziato questo ciclo, era quella di rilanciare la cultura anche nei luoghi di intrattenimento: portare in un teatro, di 500 posti, il lunedì sera, un pubblico che avesse voglia di cultura, capace di ascoltare, stupirsi, intervenire.

Sotto questo aspetto, si può proprio dire che si è trattato di una scommessa vinta, uno sprone per continuare ancora meglio nella prossima stagione».

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