da Milano
Convincere i risparmiatori italiani a sostituire lingotti doro, sterline, marenghi o krugerrand con un fondo passivo ad hoc vincolato al biondo metallo che entro inizio maggio sarà quotato a Piazza Affari. Lidea è del World Gold Council, lente cui partecipano le principali società estrattive a livello planetario. Il nome dello strumento è «etg»: un «exchanged traded gold» che, replicando il funzionamento dei fondi passivi esistenti, ma finora legati perlopiù a indici azionari o obbligazionari, sarà a disposizione di quanti intendono investire «materialmente» sulloro. Particolarità di questo prodotto è, infatti, che il contratto di acquisto è effettivo solamente con il deposito del relativo lingotto (personalizzato con il nome del proprietario) nel caveau della Hsbc di Londra. Linvestitore evita, quindi, costi di stoccaggio o assicurativi per proteggere il proprio investimento «in lingotti» da eventuali furti, senza contare che come accade per gli eft tradizionali le commissioni dovrebbero essere basse.
Da maggio si comprerà loro anche in Borsa
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