Michela Giachetta
Non sono solo i gassificatori, la tutela dellambiente, lurbanistica e il precariato a creare tensioni nel centrosinistra in Campidoglio. Su questi temi, infatti, già più volte la maggioranza capitolina si è scontrata, rivelando le diverse posizioni degli otto gruppi consiliari che formano la maggioranza capitolina. Largomento su cui, però, nei prossimi giorni si dovranno confrontare quei partiti (e che già sta suscitando malumori al loro interno) è un altro: riguarda la designazione del nuovo coordinatore della maggioranza.
Quel ruolo è stato svolto nella passata consiliatura da Silvio Di Francia, attuale presidente di Zetema, ma oggi in aula Giulio Cesare, a sei mesi dalle elezioni, ancora nessuno lo ricopre. E qualcosa vorrà pur dire, dicono i soliti maligni. Anche perché, se è vero che qualche consigliere dellUlivo dice che non se ne sente una necessità impellente, altri del centrosinistra quella necessità, invece, lavvertono.
Uno dei nomi che per ora circolano è quello di Antonio Saccone, ex forzista, passato alla lista Roma per Veltroni e poi eletto segretario del consiglio. «Mi hanno chiesto in via ufficiosa se cera la mia disponibilità. E quella non manca - dice il diretto interessato - Ma penso che la priorità sia trovare una persona che rappresenti la sintesi di tutte le componenti della maggioranza». Saccone aggiunge che «lui sta imparando a fare questo lavoro. Ci sono altre persone che, invece, unesperienza di più lunga data già ce lhanno». È fra di loro, quindi, secondo il segretario, che bisognerebbe scegliere. Non è lunico a pensarla così.
Alcuni della maggioranza, infatti, puntano su Amedeo Piva, vicecapogruppo dellUlivo ed ex assessore, definito da molti «un vero politico» o su Carlo Fayer, che siede nellaula Giulio Cesare dalla passata consiliatura e del quale Gianluca Quadrana, (Rnp), dice: «Ha una certa esperienza e una conoscenza precisa del regolamento comunale». Ma soprattutto i partiti della sinistra radicale, davanti a questi nomi, storcono il naso: «Non abbiamo pregiudizi su nessuno», spiega Fabio Nobile, capogruppo del PdCi, anche se poi puntualizza: «Chiediamo solo che non venga escluso a priori un esponente della nostra area politica». Fayer da parte sua dichiara che «sarebbe un bel segnale» se scegliessero lui. La sua disponibilità cè ma, specifica, «solo se si capirà quali sono esattamente le funzioni del coordinatore». «Arrivare a capire questo - aggiunge - sarebbe un grande passo avanti per la maggioranza». Al di là del nome specifico, infatti, laltra questione su cui in queste ore si stanno interrogando i consiglieri riguarda proprio le funzioni che avrà il coordinatore. E anche su questo, le vedute sono molto diverse. «Siamo otto gruppi consiliari - spiega Pino Battaglia, capogruppo dellUlivo - Serve qualcuno che tiri le fila, ma non cè bisogno che svolga un ruolo politico. Per quello ci sono già i capigruppo». Un coordinatore tecnico, quindi, che magari, come suggerisce Quadrana, potrebbe avvisare i consiglieri, anche attraverso sms, che nellordine dei lavori cè unimportante delibera. E che quindi bisogna essere presenti in aula. Lalternativa è un coordinatore politico, che colleghi la giunta con il consiglio. Su questo puntano soprattutto i partiti della sinistra radicale.
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