Era annunciata come una maratona, tutti chiusi in aula dalle 15 a mezzanotte. Ma la prima seduta del consiglio comunale sui 1.395 emendamenti al Piano di governo del territorio si è chiusa dopo un quarto dora. Quasi comico, non ci fosse in gioco lo strumento che dovrebbe rivoluzionare (il condizionale a questo punto è dobbligo) lo sviluppo urbanistico della città. Il centrosinistra ieri ha confermato la minaccia del giorno prima: «Non regaliamo alla maggioranza il numero legale, specie alla prima seduta». Limboscata è tesa su una mozione anti-traffico, presentata due mesi fa da Basilio Rizzo della Lista Fo. Neanche più attuale, visto che chiedeva le targhe alterne per dicembre. Lopposizione lascia di corsa laula, dentro restano in 25 (che paradossalmente votano compatti il testo della sinistra). Non abbastanza per riprendere il consiglio nel numero legale di 31: tutti a casa. Allappello manca un terzo della maggioranza, 11 consiglieri su 36, più il sindaco. Assente tutta la lista Moratti (Gradnik, Santarelli e Bianco). Vuoti nel Pdl i banchi di Altitonante, Bozzetti, De Pasquale, Fidanza, Giudice, Malagola e Pezzimenti e quello di De Angelis del Gruppo misto. Lassessore allUrbanistica Carlo Masseroli fa buon viso, «riprendiamo lunedì, è il solito incidente di percorso», assicura che il dialogo con lopposizione «non è chiuso, i ragionamenti seri arriveranno lavorando in aula». Diversa la lettura del consigliere Pdl Vincenzo Giudice, arrivato (non a caso) in ritardo: «Prima di cercare un incontro con lopposizione sarebbe meglio farlo allinterno del Pdl». Messaggio che la dice lunga sui mal di pancia nel centrodestra, che rischiano di rinviare al prossimo mandato il via libera al Pgt. Se il giochino dellopposizione dovesse continuare, le sedute in seconda convocazione - come lunedì prossimo - rischiano di stravolgere completamente il Piano: bastano 21 presenti, e sa bene il Pdl quante mozioni hanno portato a casa gli avversari ultimamente approfittando delle assenze più o meno casuali dei pidiellini. Il caso Pgt sarà affrontato oggi dal coordinamento cittadino del partito riunito in viale Monza dal commissario Luigi Casero. «Chi ha qualche problema - afferma il consigliere Armando Vagliati - parli ora o taccia per sempre, alcune assenze non sono giustificabili». Il capogruppo del Pdl Giulio Gallera attacca il centrosinistra, «era già tutto previsto, abbiamo diversi consiglieri con altri incarichi e non possiamo contare sempre sulle nostre forze per il numero legale. Per questo abbiamo previsto 4 sedute a settimana e arriveremo a sei se servirà. Ma cè un partito del fare e uno dellinterdire. Mentre Penati chiude con la sinistra, il Pd in Comune si accoda come un bimbo disciplinato con le frange più radicali col solo obiettivo di impedire ladozione del Pgt. O Penati è isolato, o il gruppo non si riconosce più nel candidato del Pd e nella sua linea riformista». Il capogruppo del Pd Pierfrancesco Majorino ribatte che «non si può aprire il dialogo se non cè una controparte. Il sindaco ora dica con chiarezza come può essere radicalmente modificato il Piano se vuole vederlo approvato entro il 2011».
Dopo lo show di ieri, il leghista Matteo Salvini assicura che il suo pacchetto di emendamenti «rimane lì». E ironizza, «Masseroli mi sembra nella stessa situazione di Ciro Ferrara». Il mister della Juve, inchiodato alla panchina nonostante le sconfitte.La maggioranza resta a casa e il Pgt affonda
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