La maggioranza si parcheggia sottoterra

La maggioranza si parcheggia sottoterra

In Regione la sinistra concede subito il bis. La maggioranza si dimostra sempre più ex. Rimbomba ancora la minaccia di Ubaldo Benvenuti a Roberta Gasco («Se esci, sei fuori dalla maggioranza») che voleva salvare l’ospedale Santa Corona, e già l’Unione si disunisce su un altro punto. Stavolta tocca a Verdi, Unione a sinistra e (di nuovo) Rifondazione fare la parte dei cattivi, abbandonare gli alleati e votare con l’opposizione. Si parla di parcheggio dell’Acquasola. Di uno dei temi più spinosi, tanto spinoso che da febbraio il centrosinistra fa finta che non esista.
Il Comune di Giuseppe Pericu voleva fare un maxi parcheggio nel parco che dà sul piazza Corvetto. Una proposta indecente per molti, ambientalisti in testa, ma ormai l’amministrazione di Tursi ha dato l’appalto al consorzio che dovrà eseguire i lavori. Impossibile tornare indietro. Uno spiraglio si riapre quando si scopre che i lavori tardano a decollare. Servirebbe una proroga e qui la Regione ha l’opportunità di fermare tutto. C’è anche il Tar che non si esprime in maniera netta, l’ufficio legale della Regione che «interpreta» la situazione favorevolmente alla concessione della proroga richiesta che anzi giudica un atto dovuto. Sembrerebbe tutto pronto a ripartire, ma anche per motivi elettorali (perché il progetto non è che piaccia poi granché) la Regione nicchia, mette la pratica nel cassetto.
Finalmente, vinto a fatica anche il ballottaggio, si può tornare a fare il lavoro sporco, a dire la verità che i cittadini non dovevano sapere prima del voto. Dopo la deaziendalizzazione del Santa Corona è la volta del parcheggio all’Acquasola. La VI commissione territorio e ambiente si riunisce ieri, presieduta dal Verde Carlo Vasconi. Franco Orsi, consigliere di Forza Italia, solleva subito l’interrogativo: «Come mai non se n’è parlato finora?» Vasconi, onestamente, ammette: «In maggioranza avevamo deciso di discuterne a elezioni finite». È l’inizio della fine delle alleanze.
Orsi incalza. Il Comune avrebbe la possibilità di cambiare idea: i tempi non sono stati rispettati, il contratto sarebbe nullo. Senza la proroga chiesta alla Regione ci sarebbe la possibilità di evitare il parcheggio. «Marta Vincenzi, ancora in campagna elettorale, ha ribadito la sua assoluta contrarietà al progetto - insiste il consigliere azzurro -. Allora sospendiamo la pratica e chiediamo al nuovo sindaco se è d’accordo. Perché una volta che concediamo la proroga il Comune non avrà più l’appiglio per tornare indietro». Gli spifferi di palazzo raccontano che l’assessore alle Infrastrutture Luigi Merlo e lo stesso Vasconi hanno da poco parlato alla sindachessa, che però ha perso le sue sicurezze e ha preferito non rispondere. Orsi insiste: se glielo si chiede ufficialmente dovrà pur farlo. Così la proposta va ai voti. L’opposizione è compatta, quella che fu una maggioranza un po’ meno. Vasconi dice subito che lui è d’accordo ad aspettare il giudizio del sindaco e quindi un’altra settimana. Luigi Cola, diessino ed ex sindaco di Cogoleto, va per le spicce: «Scemo!» Vasconi, che pure nel duello fisico avrebbe ben poche chance, diventa una belva e si sfiora lo scontro fisico.

A stabilire chi deve fare davvero la figura barbina è la votazione. Marco Nesci (Rifondazione) vota per il rinvio, Franco Bonello (Unione a sinistra) si associa, Tirreno Bianchi (Comunisti Italiani) si astiene. Minoranza batte maggioranza 19 a 17. Nicola Abbundo (Udc) gongola: «E due».

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