Stile

La magia dell'algoritmo nel calendario perpetuo

Rari gli orologi che riescono a indicare il 29 febbraio La Casa sassone ne ha lanciati otto fra tecnica e design

Fabrizio Rinversi

Giorno migliore non poteva esserci per centrare l'attenzione sulla complicazione orologiera del calendario perpetuo: la data di oggi, infatti, 29 febbraio, connota l'anno bisestile, a cadenza quadriennale. Ricordiamo che, nel nostro calendario gregoriano (introdotto nel 1582), il bisestile accorgimento funzionale ad evitare lo slittamento delle stagioni - si verifica, mantenendo il suddetto ciclo di quattro annualità, negli anni non secolari divisibili per 4 e negli anni secolari divisibili per 400. La Casa sassone A. Lange & Söhne ha affrontato la sfida tecnica del calendario perpetuo dal 2001 (riferendosi al 1994, anno della sua rinascita), quando presentò il Langematik Perpetual. A partire da quel momento, sono state 8, ad oggi, le versioni lanciate: oltre al suddetto Langematik Perpetual, la Maison di Glashütte ha presentato il Datograph Perpetual (2006), il Lange 1 Tourbillon Perpetual Calendar (2012), il Grand Complication (2013, l'orologio tedesco più complicato mai realizzato), il 1815 Rattrapante Perpetual Calendar (2013), il Richard Lange Perpetual Calendar «Terraluna» (2014), il Datograph Perpetual Tourbillon (2016) e il Tourbograph Perpetual «Pour le Mérite» (2017, trasmissione a fuso e catena).

Va tenuto presente che questa «specialità» nasconde difficoltà tecniche (gestione ed ottimizzazione dei flussi d'energia necessari) e, poi, grafiche e di design, funzionali alla chiarezza assoluta, sul quadrante, delle componenti del calendario; A. Lange & Söhne, inoltre, ha dovuto affrontare l'ulteriore complicazione della sua iconica «Gran Data», che richiede molta più carica, rispetto ad un datario tradizionale. Su sette dei citati otto esemplari, il ciclo quadriennale è gestito da una ruota di programma con 48 tacche, corrispondenti alle diverse durate dei 48 mesi previsti.

Tale ruota completa un giro in quattro anni e le sue tacche interagiscono con un tastatore collegato al day-date: più profonda è la tacca, prima il meccanismo passa al primo giorno del mese successivo (in corrispondenza dei mesi di febbraio). Solo per il Lange 1 Tourbillon Perpetual Calendar, al fine di mantenere l'architettura asimmetrica del modello, aggiungendovi anche il tourbillon (posteriore), per il calendario perpetuo la Casa tedesca ha previsto i 12 mesi su anello periferico e riferimento al 6. A. Lange & Söhne ha creato una dentatura all'interno del suddetto anello dei mesi, ruotante una volta all'anno sul proprio asse, e una leva campionatrice caricata da una molla scorre sul contorno interno del suddetto anello e intercetta delle rientranze ondulate corrispondenti alla durata dei mesi; in febbraio, un braccio estensore della citata leva contatta, poi, la camma sottostante l'indicazione del ciclo bisestile, per regolare la leva su 365 o 366 giorni. La magia del calendario perpetuo s'innesta nella magia della meccanica e A.

Lange & Söhne ne è un interprete sopraffino.

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