da Milano
La Magiste International, società del gruppo che fa capo all'immobiliarista romano Stefano Ricucci è stata ammessa al concordato preventivo. La decisione è stata presa dal tribunale fallimentare di Roma, al vaglio del quale era finita la richiesta di fallimento proposta dalla Procura di Roma. È stata dunque accolta listanza dei legali dellimmobiliarista di Zagarolo, e per la società è dunque scongiurato, almeno per il momento, il rischio di fallimento.
Il tribunale fallimentare, secondo quanto si è appreso, ha designato Domenico Fazzalari come commissario delegato alla gestione del concordato. Il 28 giugno scorso la Procura di Roma, titolare, tra l'altro dell'inchiesta sul tentativo di scalata di Ricucci alla Rcs, aveva espresso parere negativo alla richiesta di ammissione al concordato preventivo fatta dai legali dell'immobiliarista. I pubblici ministeri Giuseppe Cascini, Rodolfo Sabelli e Salvatore Vitello non avevano ritenuto congrua la proposta degli advisor della società ai fini della procedura sollecitata per scongiurare il fallimento della società.
Alla base del parere negativo e della richiesta di fallimento avanzata per Magiste International cera linsussistenza di liquidità del gruppo che fa capo a Ricucci. I 70 milioni di euro offerti inizialmente dai rappresentanti della Magiste International, infatti, sono oggetto di sequestro da parte della Procura della Repubblica di Milano nell'ambito degli accertamenti sulla scalata ad Antonveneta in cui è coinvolto l'immobiliarista romano. Per lo stato in cui versa la Magiste International, Ricucci è indagato a Roma per bancarotta fraudolenta.
Dopo l'ammissione al concordato preventivo di Magiste International, il tribunale fallimentare di Roma dovrà pronunciarsi prossimamente anche sulla società Magiste Real Estate, altra realtà che fa parte del gruppo di Stefano Ricucci, e che ne gestisce il patrimonio immobiliare. Su Real Estate vi è un'analoga richiesta di ammissione al concordato, su cui però la Procura ha dato parere positivo; per la decisione, il tribunale civile è ancora nella fase di Camera di consiglio.
Commentando la conclusione di ieri relativa a Magiste International, l'avvocato Riccardo Olivo, uno dei legali del gruppo, ha detto di ritenerla «una soluzione opportuna in quanto può tutelare maggiormente le ragioni dei creditori e della stessa società. Quest'ultima, adempiuto il piano di risanamento, può tornare a operare correttamente e pienamente sul mercato».
Con l'ammissione di Magiste International al concordato non cambia comunque nulla per la Procura di Roma, titolare dell'inchiesta sulla tentata scalata a Rcs: i pm Giuseppe Cascini e Rodolfo Sabelli continueranno a contestare a Stefano Ricucci anche il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale, così come sono ancora vincolati i 21,3 milioni di euro di plusvalenze frutto per presunto aggiotaggio sui titoli Rcs.
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