Magistratura

Caso Apostolico, Csm apre pratica a tutela: ecco cosa significa

Dal Csm è arrivato il via libera a maggioranza, con la sola astensione del presidente laico Enrico Aimi, di una pratica a tutela dopo il "caso Apostolico"

Caso Apostolico, Csm apre pratica "a tutela della autonomia e indipendenza"

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Caso Apostolico, Csm apre pratica "a tutela della autonomia e indipendenza"

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La prima commissione del Csm ha deliberato a maggioranza l'apertura della pratica a tutela della autonomia ed indipendenza della magistratura, determinata dal caso del giudice di Catania Iolanda Apostolico. C'è stato solo un astenuto, il presidente Enrico Aimi. "La verifica circa la pendenza di numerose richieste di apertura di pratica a tutela scaturite da espressioni ritenute dai proponenti lesive della autonomia ed indipendenza della magistratura ha indotto la commissione a deliberare preliminarmente (all'unanimità) la analisi urgente delle stesse per valutarne la riunione alla nuova pratica, ritenendo assolutamente necessario affrontare il tema con la completezza che merita", rende noto il Csm con un comunicato.

La magistratura ha iniziato ad attuare le sue mosse in risposta alle critiche piovute sul giudice a seguito dei commenti social lasciati sul suo profilo Facebook, ora chiuso, ma, soprattutto, dopo la scoperta che Iolanda Apostolico nel 2018 ha preso parte a una manifestazione a Catania contro l'ex ministro degli Interni, Matteo Salvini. Le immagini che sono emerse nelle ultime settimane sono chiare e lasciando parecchie perplessità non tanto sull'appartenenza politica del giudica ma sul fatto che, proprio per averla esposta pubblicamente in quel modo, ha messo in discussione l'imparzialità richiesta a quelle figure. Un'imparzialità che deve anche apparire, non solo esistere in rimando alle sentenze, perché in un ambito delicato come quello della giustizia anche la percezione è importante.

Mentre il Csm si è espresso oggi, l'Anm ha fissato al 25 novembre la data dell'assemblea generale, decisa in occasione del Comitato direttivo centrale di sabato scorso. L'ordine del giorno in merito è piuttosto esplicito su quale sarà il tema principale: "Gli attacchi alla giurisdizione e la pesante denigrazione dei singoli magistrati che hanno adottato provvedimenti in materia di protezione internazionale".

A differenza del Csm, infatti, l'Anm ha deciso di dare più ampio respiro alla sua riunione, includendo tutti quei giudici che in queste settimane hanno operato contro il dl Cutro, dei quali sono emersi elementi che spingono l'opinione pubblica a ipotizzare un ben definito schieramento politico.

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