L’estate se ne sta andando. È ora di sbirciare nelle pile di cartelline e dossier che si innalzano come torri. Ed ecco emergere tumultuosi gli annunci delle mostre che «scatteranno» da inizio settembre in Italia. Una fiumana, un’orgia, di tutti i tipi.
Andiamo col calendario, intanto. Settembre. Il 9 si inaugura un’attraente rassegna su Goya alla Fondazione Magnani-Rocca di Mamiano di Traversetolo (Parma), che possiede il bellissimo dipinto con La famiglia dell’infante don Luis. L’intento è confrontare i ritratti del pittore spagnolo, vissuto tra Sette e Ottocento, con quelli della tradizione italiana classica e barocca, di area veneta e napoletana, che lo hanno influenzato. Ci saranno capolavori di Goya, come La famiglia dei duchi di Osuna, La marchesa di Pontejos, La regina Maria Luisa, e di molti altri artisti italiani e stranieri.
Una curiosa mostra si apre il 15 a Palazzo Ducale di Genova (Loggia degli Abati), dal titolo «La via della scrittura e l’arte della calligrafia cinese» che per un mese condurrà il visitatore alla scoperta della scrittura cinese, attraverso installazioni, video, fotografie, testi e tavole didattiche.
Lo stesso giorno, all’Istituto Universitario Olandese di Firenze, si apre una mostra di «Disegni italiani del Quattrocento dalle collezioni reali di Dresda», che presenta per la prima volta in assoluto il prezioso fondo di disegni tardogotici e rinascimentali conservati nel Kupferstich-Kabinett der Staatliche Kunstsammlungen di Dresda, una delle più ricche raccolte del mondo, con opere di Botticelli, Verrocchio e altri grandi maestri.
Il 17 un’altra mostra di disegni riguarda «Michelangelo e il disegno di architettura», a Vicenza (Museo Palladio in Palazzo Barbaran da Porto, sino al 19 marzo).
Il 16 arriva, annunciato dalle polemiche a proposito del Cristo morto, Mantegna, sino al 14 gennaio con le sue meraviglie esposte in tre città: Padova, Verona e Mantova. Un evento, in occasione del quinto centenario della morte dell’artista. A Padova, sua città natale, insieme ad opere degli anni della formazione (1445-1460) raccolte nei Musei Civici agli Eremitani, si potrà vedere riaperta la cappella Ovetari nella chiesa degli Eremitani, con la minuziosa ricostruzione del ciclo mantegnesco ridotto in briciole dai bombardamenti del 1944.
Il 20 a Torino (GAM e Castello di Rivoli) si celebra l’architetto torinese Carlo Mollino (1905-1973) e il 22 è annunciata l’apertura dell’attesa mostra monografica su Annibale Carracci al Museo Civico Archeologico di Bologna (sino al 7 gennaio). Ottanta dipinti e altrettanti disegni ricostruiscono l’attività del più bravo e intraprendente dei tre Carracci, definito a pochi anni dalla morte «pittore universale, sacro, profano, ridicolo, grave e vero pittore».
Sempre il 22, a Potenza (Palazzo Loffredo, sino al 14 gennaio) parte un’affascinante mostra sul realismo spagnolo, «Realidad. Arte spagnola della realtà», con opere di Zurbarán, Ribera, Goya, Sorolla, Zuloaga, certamente da vedere. Il giorno dopo una grande rassegna a Terni (Palazzo Montani Leoni, sino al 7 gennaio) presenta l’«Arte in Umbria nell’Ottocento» che, con ben trecento opere tra dipinti, sculture e arredi, permetterà di scoprire i «sublimi» paesaggi tra neoclassicismo e Art Nouveau di quella fertile terra. Il 24 sarà di scena André Derain a Palazzo dei Diamanti di Ferrara (sino al 7 gennaio, dal 10 febbraio 2007 a Copenaghen, Statens Museum for Kunst). La retrospettiva ricostruisce l’intero arco della carriera di quest’affascinante artista francese, nato nel 1880 e morto nel 1954, passato attraverso fauvisme, cubismo, ritorno all’ordine. Ci saranno nature morte, nudi, paesaggi e altri soggetti, tutti molto belli.
E passiamo a ottobre. Il 5 arriva a Palazzo Reale di Milano Tamara de Lempicka (sino al 14 gennaio), l’artista polacca nata a Varsavia nel 1898 e scomparsa a Cuernavaca nel 1980. Una pittrice cosmopolita, originale e carismatica, che proprio a Milano, nel 1925, tenne la sua prima mostra personale. Le sue immagini Art Déco sono diventate il simbolo dei «folli» anni Venti e Trenta e le sue donne, eleganti e trasgressive, modelli di emancipazione femminile.
Il 7 il MART di Trento e Rovereto apre a «Schiele, Klimt, Kokoschka e gli amici viennesi» (sino all’8 gennaio), oltre 120 opere, fra dipinti, disegni e sculture, giunte dall’Österreichische Galerie Belvedere di Vienna, un tuffo nella cultura della città austriaca tra Otto e Novecento.
Il 13 la Fondazione Antonio Mazzotta di Milano propone «Marc Chagall-Joan Mirò. Magia, grafia, colore» (sino al 14 gennaio), una selezione raffinata di opere grafiche dei due. A Verona, lo stesso 13, si inaugurano «Via Lucis» (Chiesa di San Tomaso Cantuariense), con 14 installazioni della Via Lucis di artisti contemporanei, e, a Palazzo Forti, «Dio è bello. La scommessa nell’arte di Carlo Cattelani», in occasione del Convegno Ecclesiale «Testimoni di Gesù Risorto, speranza del mondo».
Il Castello di Rivoli apre la stagione il 24 con «Claes Oldenburg e Coosje van Bruggen.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.