Magnini, il re dei 100 abdica: è fuori dalla finale. "Negli ultimi 10 metri ero sfinito"

Magnini, il re dei 100 abdica: è fuori dalla finale. "Negli ultimi 10 metri ero sfinito"

Roma - Il re abdica a Roma. Filippo Magnini non potrà difendere il doppio successo iridato di Montreal 2005 e Melbourne 2007: sei centesimi lo hanno diviso dalla qualificazione alla finale dei 100 stile libero. Il fallimento olimpico a Pechino era stato il primo campanello d’allarme, ieri al Foro Italico la perdita del trono nella velocità. «Ma non posso rimproverarmi nulla – dice Pippo che con il tempo di 48’’04 ha migliorato il suo primato italiano -. Il passaggio ai 50 era buono, ma sono morto negli ultimi dieci metri. Quando sei in corsia uno e respiri a sinistra nella vasca di ritorno, vedi il muro, così è difficile avere punti di riferimento. Peccato, nella mia semifinale erano tutti intorno al 47’’90...».

Ma il muro dei 48 secondi è stato un tabù stagionale per Magnini. «Probabilmente ho pagato il fatto di aver ripreso gli allenamenti solo a gennaio dopo l’esperienza all’Isola dei Famosi», dice il pesarese che non rimpiange quella scelta. «Dopo Pechino volevo proprio staccare. Certo riprendere gli allenamenti dopo è stato molto faticoso, vedete Phelps, che ha perso nei 200 stile libero».

Che si è però rifatto nei 200 farfalla, ma tutto ciò Magnini non lo aveva ancora visto. Quanto ai costumi, dopo aver chiesto a gran voce il ritorno allo slippino, ora preferisce glissare: «Dei costumi non me ne frega un c...», la risposta stizzita.

Ora c’è la staffetta, intanto farà da spettatore a quella che si preannuncia come una delle finali più veloci della storia: dai favoriti Bernard (con quel record sotto i 47’’ non omologato) e Cielo Filho alla nuova generazione rappresentata da Oliveira e Walters fino ai veterani Nystrand e Bousquet. Senza dimenticare che il canadese Hayden, che nel 2007 toccò in contemporanea con Magnini la piastra della piscina di Melbourne, è il campione del mondo in carica.

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