Il mago delle chiavi dei negozi

Due bande di italiani, una di ladri, l’altra di spacciatori, sono state scoperte dagli agenti del commissariato Prenestino nel corso di un’indagine partita qualche mese fa e che si è conclusa all’alba di ieri, in collaborazione con la squadra mobile della capitale e i commissariati Appio e Casilino.
La gang di ladri, composta da sei persone residenti al Quarticciolo, metteva a segno furti, almeno due a settimana, nelle ore notturne, nei negozi di Roma e dintorni svaligiando tabaccherie, profumerie ed esercizi commerciali di elettrodomestici e di abbigliamento.
In manette sono finiti un trentaquattrenne, un ventinovenne e un trentaduenne, già noti alle forze dell’ordine, e altri due giovani sono stati sottoposti agli obblighi di firma e uno denunciato a piede libero.
Arrestati invece per detenzione ai fini di spaccio due fratelli romani di 21 e 23 anni denunciando altre cinque persone loro complici. L’operazione nasce proprio da un’indagine sulla droga quando negli uffici del commissariato Prenestino si presenta un padre disperato che racconta di essere gravato da pesanti debiti nei confronti di un pusher del Quarticciolo al quale deve del denaro per pagare la droga acquistata dal figlio.
Durante intercettazioni telefoniche, la polizia ha scoperto che in contatto con banda di spacciatori si era messa una persona che, nel corso di un furto, chiedeva che gli venisse messa da parte della cocaina.
A questo punto, l’indagine sulla droga si allarga portando a far luce sull’organizzazione ben strutturata dedita ai furti.
Con appostamenti e pedinamenti, è emerso che la gang di ladri aveva messo su un vero e proprio giro d’affari agendo sempre con lo stesso modus operandi: un capo, il trentaquattrenne romano, era il regista dei colpi che gestiva i suoi affiliati durante i furti addirittura in tele-conferenza e spiegando di volta in volta come avrebbero dovuto muoversi.
Solitamente i più giovani facevano da palo interno al negozio da svaligiare mentre gli altri rubavano. Il boss era in grado, grazie a delle speciali apparecchiature fatte da lui stesso, di riprodurre le chiavi di qualunque esercizio commerciale.
Nel corso delle perquisizioni, una quindicina, in box e cantine affittate da prestanomi dove veniva custodita la merce prima di essere rivenduta, è stato scoperto anche un laboratorio attrezzato con sofisticate strumentazioni per disinstallare allarmi e rilevare mappature interne di qualsiasi serratura.


Infine, nelle abitazioni dei due arrestati per droga, gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato un chilogrammo di pasticche di ecstasy, della marijuana e buste contenenti tracce di cocaina, oltre a bilancini di precisione.

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