Mai così bene dal 2001: lindustria italiana nel 2010 ha visto una crescita record di ordini e fatturato. In particolare, segnala lIstat, lindice grezzo ha segnato un incremento del 13,9% per le commesse e del 10,1% per il giro daffari.
É un segnale di ripresa economica «inequivoco», afferma il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, destinato a ripetersi nellanno in corso. «Non si tratta solo di ricostituzione delle scorte - dice - sono fiducioso che cresca nel 2011 la capacità di raggiungere consumatori emergenti in Paesi lontani». Una previsione sostenuta dallottimo risultato Oltreconfine del made in Italy: la crescita dei ricavi tra gennaio e dicembre 2010 è pari al +7,7% in Italia e al +16% fuori dai confini nazionali. Anche passando alle commesse, la differenza tra lincremento ottenuto sul mercato interno e quello estero rimane rilevante (+9,9% contro +21,2%). Comunque, lultimo mese del 2010 ha visto il giro daffari arretrare leggermente su novembre (-0,3%), mentre laumento annuo si è confermato su livelli alti, a +11,8% (+8,4% il dato corretto per i giorni lavorativi). E gli ordini, dopo la flessione congiunturale del mese precedente, hanno rialzato la testa segnando un incremento del 5,4% su novembre e del 17,4% su base tendenziale.
Scendendo nel dettaglio, troviamo rialzi superiori alla media nei comparti della metallurgia e dei prodotti chimici, sia per il giro daffari che per le commesse. In particolare, il fatturato ha registrato laumento più marcato nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+24,4%), e quello più moderato nel capitolo alimentari, bevande e tabacchi (+2%); mentre gli ordinativi hanno segnato la risalita più netta nel settore della metallurgia (+24,1%) e quella più lieve nella produzione di prodotti farmaceutici (+3%).
Certo, non va dimenticato che gli aumenti arrivano dopo i crolli del 2009, quando il fatturato aveva perso il 18,9% e gli ordini il 22,7 per cento. E la ripresa appena partita, in ogni caso, non riguarda tutta lindustria: arranca, infatti, il settore automobilistico, dove a dicembre il giro daffari è sceso del 3,9% su base annua e le commesse dell11,2%. Di conseguenza, è tutto il comparto dei mezzi di trasporto a segnare il passo(-12,1% il fatturato a dicembre).
Diverse le reazioni dei sindacati: secondo la Uil si tratta di «dati incoraggianti»), mentre il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, appare più scettica: parla di numeri «positivi» ma, poi aggiunge: lItalia «è un Paese che arretra».
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