Mai un tempio islamico alla Commenda di Pré

Mai un tempio islamico  alla Commenda di Pré

Caro Giornale, apprendo la notizia che a visitare niente meno che Genova ed ovviamente la zona di Pré la cui perla è l'antica Commenda di Pré con annessa la Chiesa romanica di Pré sia stato un Principe della famiglia regnante del Qatar. Per una città stupenda, ricca di arte e di storia, in un contesto geografico che tutti ci invidiano, ma che purtroppo è un po’ dimenticata da Dio nonostante appunto il suo splendore, bisognerebbe essere entusiasti se viene visitata da un principe del Qatar. Purtroppo non mi sento di rallegrarmene dal momento in cui la sua visita non sembrerebbe tanto legata ad una semplice «gita» in quel della storia dell'arte di Genova quanto in un vero e proprio interessamento a comprare la Commenda per trasformarla in moschea...ovviamente ci si basa solo su alcuni fatti estemporanei ma che a mio avviso proprio in questa città dimenticata da tutti tranne che dai comunisti filo islamici, buonisti, solidali anche se per finta, non devono essere sottovalutati ma anzi devono essere monitorati in vista di possibili sviluppi. Non dimentichiamoci della papabile costruzione della moschea a Genova in zona Lagaccio o no che ha testimoniato tante bagarre in consiglio comunale e municipale, che in tempi non sospetti diventa l'argomento all'ordine del giorno. Il mio timore è che in questa città governata solo dai rossi certe idee vengano trasformate in sordina in realtà a cui poi è difficile riuscire a sottrarre.
Tornando alla Commenda di Pré, questo grande edificio storico è antichissimo, medievale, un tempo adibito ad ospizio per i malati, faceva parte del centro, del fulcro in cui Genova sorse, edificio vicino alla Porta dei Vacca e quindi all'ingresso via mare ad una delle più importanti cinta murarie della città, ed annesso alla Chiesa omonima. Chiesa tra le più antiche di Genova, medievale, romanica, ad un'aula come poche ve ne sono a Genova, se non l'Abbazia di Santo Stefano, anch'essa senza navate ma con presbiterio rialzato, comunque imponente, tanto cupa perché costruita in mera pietra grigia quanto sublime dal punto di vista della bellezza emotiva che pervade l'intero complesso e la nostra visione. Possiamo definire questo tipo di Chiese un gioiello da serbare con religioso orgoglio ed ovviamente manutenere di tanto in tanto. Infatti, anche la Chiesa di Pré insieme al complesso della Commenda è stata restaurata con splendidi risultati per poi essere inglobata all'interno di un'area puramente abitata e frequentata da extra comunitari che ne hanno fatto la propria casa, il proprio punto di riferimento e di ritrovo quotidiano al punto di far divenire tale zona quasi neutra in campo genovese. Non si sa più a chi appartenga se ancora ai genovesi stessi o direttamente agli extra comunitari, per lo più marocchini, quindi islamici. Per questo motivo pare abbia attecchito l'idea - anche se solo dalla parte di un arabo - di trasformare tale gioiello in una possibile moschea. Siamo così certi che questo signore non fosse stato informato a dovere del desiderio di costruire una moschea a Genova e che gli sia stato dato il permesso di gettare l'esca? Purtroppo qualcuno in politica mi ha insegnato che «pensar male è peccato ma a volte ci si azzecca».

Fossi nelle istituzioni locali, nel partito del Pdl benché all'opposizione (ma se si fa un'opposizione ferrea e forte si può essere ancora più avanti della stessa maggioranza specialmente quando questa latita, distrugge, sperpera) farei molta attenzione a queste piccole mosse, a questi silenti tentativi di agire inosservati da parte della sinistra che se viene lasciata al suo destino ci fa invadere man mano la città non solo di extra-comunitari (che forse a questo punto sarebbero il male minore) ma anche di nomadi nelle zone più importanti di Genova, di anarchici, di facinorosi, di no global, di violenti. Occorre porre dei veti e soprattutto delle regole ben precise che rappresentino l'orgoglio cittadino e che siano anche da esempio alla popolazione.
Grazie Vi saluto con affetto

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