Mariastella Gelmini responsabile regionale e Tiziana Maiolo vicario del coordinamento cittadino. Cristiana Muscardini numero uno di An in Lombardia, Letizia Moratti candidata sindaco. Milano serve la Casa delle libertà in salsa rosa. «Finalmente, era ora. Un segnale di discontinuità nella politica italiana».
Assessore Maiolo, meglio tardi che mai?
«Sono molto contenta della mia nomina, ma soprattutto del fatto che finalmente si sia deciso di coinvolgere le donne. Un valore, una risorsa di cui tener conto».
Lei laveva sempre detto. Chi lha ascoltata?
«Lincarico arriva dal coordinatore nazionale Sandro Bondi».
Motivo?
«Il mio forte legame con il territorio. Faccio lamministratrice da anni e questa è la strada giusta che Forza Italia deve percorrere se vuol riconquistare consenso».
Quale strada?
«Basta tivù e giornali. Torniamo al rapporto con i cittadini, con i loro bisogni. Da quattro anni mi occupo del sociale, tanti contatti personali, tante lettere. Questo è importante per il rilancio politico del partito».
È la ricetta Maiolo?
«Per vincere bisogna puntare su persone così».
Letizia Moratti va bene?
«A ottobre ci dirà se accetta. Usiamo la sua testa e le gambe di gente che conosce il territorio ed è disposta a fare una campagna elettorale porta a porta».
A Milano si corre per il Comune e le politiche. Lei che fa?
«Una mezza richiesta per tornare in Parlamento lho già ricevuta. Vedrò, ma comunque resto a disposizione della città, in Comune o a Roma. A Milano bisogna vincere assolutamente e io qui farò comunque la mia campagna elettorale».
Saranno dieci mesi intensi. I rapporti con gli alleati come vanno?
«Un po come sempre. A volte bene, a volte meno bene. Io con la Lega sono sempre andata molto daccordo, con An un po meno. Ma bisogna lavorare perché il rapporto sia sempre politico e non personale».
Scopriamo una Maiolo leghista?
«Provo grande sintonia, la Lega mi piace dal punto di vista ideologico. È il partito più affine a Fi».
Saranno contenti gli altri.
«Ma no, dobbiamo lavorare anche con An e Udc. Soprattutto per evitare quello che è successo in Provincia, noi divisi e la vittoria di Penati».
La coalizione va allargata?
«Certo. Che i radicali vadano a sinistra non ci credo nemmeno se li vedo. Di sinistra non sono mai stati. Poi bisogna dialogare con i socialisti, i laici, le associazioni».
A proposito di divisioni, in Comune sulla Sea siete a pezzi.
«Albertini si è infuriato con lUdc».
Quelli di Fi, però, non sono nemmeno entrati in aula.
«Grave.
Un avvertimento?
«Sui doveri io sono una moralista. Bisogna essere disciplinati anche nel dissenso».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.