Il «Mal di Sardegna» in bianco e nero

«Mal di Sardegna», ovvero un amore a prima vista per una terra dove ancora sopravvivono riti antichissimi e misteriosi, è ciò che ha provato istintivamente Marco Gargano, un fotografo romano che ha voluto immortalare il carnevale di un paese montano della Barbagia, nella mostra «Estha manna (festa grande). Riti e passione della Sardegna dei Mamuthones di Mamoiada», che si tiene fino al 12 dicembre presso «l’Impiccione viaggiatore» (in via Madonna dei Monti, 28).
Quello che colpisce maggiormente in questa festa è l’aria tetra dei Mamuthones, che irrompono all’improvviso nella strada principale, muovendosi a salti cadenzati, con le loro maschere facciali in legno nero, dai lineamenti mostruosi volutamente marcati, la mastruca (giubba da pastore) pure nera in pelle di montone, la tracolla composta da numerosi campanacci e un fazzoletto in testa. Seri, cupi, lividi, con la loro sinistra presenza creano un forte contrasto con l’allegria della folla riunita in piazza a danzare il ballo tondo o a bere vino, e soprattutto con gli issocadores vestiti di rosso. Questi ultimi portano un elemento più tipico del carnevale, la soca (una specie di lazo), con cui cercano di afferrare scherzosamente gli spettatori in un’atmosfera di festa paesana. La Mamoiada reale è assolutamente avulsa dalle immagini in mostra, è annegata nel bianco o nei fuori fuoco per esaltare al massimo la potenza visiva della danza rituale e soprattutto la lunga vestizione dei protagonisti, con ben trenta chili di materiale da indossare.
L’eliminazione quasi completa dei grigi dalle stampe crea dei neri molto intensi e dei bianchi caldi. Il contrasto esasperato cerca di trasmettere la forza di questo rito precristiano, messaggio archetipico di naturale e primordiale bellezza. Quale il reale significato? Perché quell’aria tetra nella festa dell’allegria? - sembra chiedersi il fotografo, e noi con lui -.

C’è chi ha voluto vedere nel Mamuthone l’uomo selvatico, una simbiosi tra uomo e animale, chi invece ha pensato alla rievocazione di un arcaico gerontocidio, ma molti rimangono i misteri irrisolti riguardo questa maschera.
Orario: da mercoledì a domenica: dalle 16 alle 0.30. Info: 06.6786188

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