Di Curzio non ce nè uno e tutti gli altri non sono nessuno. Da qualche giorno se ne sarà sicuramente accorto anche Alberto Asor Rosa (nella foto) insigne docente di letteratura italiana nonché curatore per Einaudi della Storia europea della letteratura italiana incappato in un incidente di percorso, complici forse i 75 anni che gli devono aver giocato un brutto tiro. Il professore della Sapienza, di orientamento marxista, è caduto su un Curzio di ieri, Malaparte, confondendolo ahilui con un Curzio di oggi, Maltese. Il primo insigne e autorevole autore di romanzi e racconti, il secondo stimato collega di Repubblica. Senza nulla togliere ad alcuno, nel terzo volume della Storia della letteratura, a pagina 533, in una sezione dedicata al giornalismo si legge: «Allorigine di questa più matura fase io metterei senzaltro il pratese Curzio Maltese... il quale tra le due guerre era stato redattore e inviato del Mondo, del Corriere della sera, del Mattino e direttore della Stampa (dal 29 al 31)».
Inviato tra le due guerre? Direttore di un quotidiano 80 anni fa? Maltese devessere figura ultracentenaria... E invece il buon Curzio di anni non ne ha ancora 50 compiendoli il 30 marzo ed essendo nato nel non lontano 1959. Oltretutto Curzio non è neppure pratese ma milanese.
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