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Malato bloccato a letto si alza e uccide il genero «Picchiava mia figlia»

RomaFinisce in tragedia una lite tra marito e moglie, l’ennesima, che sembrava invece essersi conclusa senza danni, dopo le «consuete» urla e qualche spintone, grazie all’intervento del padre della donna, N.L., un peruviano di 70 anni. L’uomo, malato, poco prima di mezzanotte di sabato s’era visto costretto ad alzarsi dal suo letto nella casa dove la famiglia abita - in via Placido Zurla, una traversa della via Casilina, nel popolare quartiere del Pigneto, a Roma - togliendosi in fretta la mascherina dell’ossigeno grazie alla quale respira, pur di provare a placare la furia del genero 49enne, Miguel Angel Herrera Moscosa, anche lui originario del Paese sudamericano, e per prendere le difese della figlia.
Una situazione fin troppo frequente. L’uomo negli ultimi mesi, a quanto ha raccontato la donna alla polizia, era follemente ossessionato dalla gelosia, pur non avendone alcun motivo, e le baruffe in casa con la moglie, innescate da qualsiasi pretesto, erano diventate un appuntamento quotidiano, spesso alimentate e rese più brutali dall’abuso di alcol di Herrera Moscosa. Scontri inizialmente verbali che spesso sfociavano anche nella violenza fisica, e quasi sempre alla presenza dell’anziano padre della donna, costretto a letto in casa da una malattia. L’altra sera il 49enne era più aggressivo del solito perché ancora una volta era rientrato a casa ubriaco, e così il suocero si è intromesso nella «discussione», dopo che la donna era volata sul pavimento per una spinta, e gli ha chiesto di smetterla di molestare sua figlia. Ma la tregua «imposta» dall’anziano è durata poco, perché Moscosa, incapace di controllarsi, ha quasi subito ripreso a inveire contro la moglie, prima urlandole contro e poi cercando di malmenarla. Lei a quel punto si è rimessa in piedi e ha imboccato la porta di casa, correndo per le scale della palazzina e cercando di sfuggire al marito. Che però non la stava più seguendo. Il padre della donna, infatti, appena la lite è ricominciata, ha perduto anche lui il controllo, e quando l’uomo stava per prendersela con lui, ha afferrato un coltellaccio da cucina e l’ha affondato nel torace del genero, che a quel punto è crollato al suolo, privo di sensi. I vicini, allertati dai rumori della lite e dal pianto della donna sulle scale condominiali, hanno immediatamente chiamato i soccorsi, ma all’arrivo dell’ambulanza del 118, che ha prestato le prime cure a Herrera Moscosa, le condizioni del peruviano sono apparse subito disperate. Il 49enne perdeva moltissimo sangue dalla ferita, e non è bastata a salvarlo nemmeno la corsa in ospedale, dove l’uomo è morto poco dopo l’arrivo a causa dell’emorragia provocata dalla coltellata inferta dal suocero.
Anche il 70enne, arrestato per omicidio dai poliziotti del commissariato San Giovanni e del reparto volanti, è stato ricoverato per le sue precarie condizioni di salute, ed è tuttora piantonato nel suo letto d’ospedale: «Ora non picchierà più mia figlia», ha sospirato agli agenti mentre lo portavano via.

La donna ha provato a difenderlo: «Mio padre voleva solo fare da paciere, ha provato a difendermi una volta di più, ma è stato aggredito». Anche i vicini, interrogati dagli investigatori (delle indagini si occupa la squadra mobile della capitale), hanno confermato il carattere litigioso della vittima.

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