«A settembre faremo una grande manifestazione di cittadini sotto la Prefettura e il Comune per far valere le nostre ragioni: siamo stufi di essere considerati cittadini di Serie C». Sono agguerriti e decisi a farsi sentire una volta per tutte i cittadini del centro storico che l'altra sera presso la chiesa di Santa Maria di Castello, convocati dall'Associazione centro storico est (Assest), si sono radunati per condividere i tanti problemi che affliggono quello che è uno dei centri storici più grandi d'Europa.
I temi toccati variano dall'assenza di sicurezza alla scarsità di parcheggi per residenti, dalla mancanza di quiete all'incuria per arrivare fino all'ultima notizia dura da digerire: l'arrivo dei centri sociali al mercato del pesce. Nel mirino il Prefetto, la Questura e, ovviamente, il sindaco Marta Vincenzi: «Da quando a Tursi c'è lei la situazione qui è notevolmente peggiorata», dicono le circa cinquanta persone presenti.
Il tema che preoccupa di più gli abitanti dei vicoli è quello della sicurezza. «Immobili di dubbia occupazione, vandalismo e zone di spaccio senza pudori: già di giorno la quasi assenza di vigilanza urbana determina una circolazione senza regole - spiega Angela Boldini - Di notte parte del centro storico è praticamente abbandonata e anche le chiamate alle forze dell'ordine cadono nel vuoto. Bisogna mettere fine a questa situazione: le parole non ci bastano più ora vogliamo i fatti». Nell'assemblea si è anche affrontato il tema dell'inciviltà di alcuni che vanificano il costante lavoro di Amiu, dell'assenza di cestini dei rifiuti, della numerosa presenza di cantieri abbandonati e della scarsità dei parcheggi.
«Abbiamo proposto all'assessore Farello, così come avviene in quasi tutti i centri storici d'Europa, la realizzazione di nuovi parcheggi a corona per i mezzi dei residenti e l'accesso a scelta con diritto a tutte le zone blu circostanti o gratuito solo per il transito, nonché limiti di ingresso chiari, semplici e condivisi con la cittadinanza per gli operatori economici. Attendiamo una risposta».
Ma il tema che più fa discutere è quello relativo alla cosiddetta «movida». Assest sottolinea che le uniche licenze commerciali vendute dal Comune sono quelle per bar e locali a discapito delle vecchie botteghe artigiane tipiche dei caruggi: «In una cornice di legalità e rispetto sono un valore prezioso da tutelare ma a furia di aprire locali si è scatenata un'offerta al ribasso - precisa Fulvio Silingardi - Oggi è il caos con ordinanze che spesso rimangono inapplicate: dovrebbero chiudere alle 2 del mattino ma gli schiamazzi vanno avanti quasi tutte le notti fino alle 5, soprattutto nella zona di San Bernardo. Si riesce a dormire solo il lunedì».
Per il «diritto al riposo» l'associazione ha già raccolto oltre duemila firme che presenterà al sindaco: «Non vogliamo eliminare la movida, vogliamo solo che si rispettino le regole: è giusto che chi vuole divertirsi possa farlo ma è anche giusto garantire il diritto alla gente di riposarsi».
Ciliegina sulla torta il centro sociale Buridda che fin dai primi di luglio traslocherà nella palazzina del mercato del pesce.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.