Tony Damascelli
nostro inviato a Londra
Meglio non guardare, dunque nemmeno leggere i giornali inglesi di ieri mattina. Roba da incubo, la Signora in gramaglie tutto il resto è Fab, Fabulous ma soprattutto Fabregas. La Juventus si deve essere risvegliata con il mal di stomaco e anche lemicrania. Non centrano i cibi, il fuso orario e il rientro alle 4 del mattino. Centrano i due schiaffi sulla faccia che sarebbero anche stati quattro, cinque senza i guantoni di Gigi Buffon. Non cè tempo per pensare, per rifiatare. Dopodomani a Treviso e mercoledì prossimo la seconda partita, forse lultima, con lArsenal. Visto come sono andate le cose Capello può considerarsi un uomo fortunato: poteva buscarne quattro o cinque, appunto, ma le tre squalifiche arrivano al momento giusto per gli uomini giusti: Zebina è un bluff che piace allallenatore forse per eredità romanista; Camoranesi da quando è entrata in circuito la notizia dellarrivo di Marchionni, ha la testa altrove e i nervi pure (per gli espulsi di Londra la solita multa); Vieira, infine, non corre ma cammina, non vince un contrasto se non con unentrata scorretta e nellazione del primo gol si è fatto sovrastare e gettare a terra da Pires che non è il massimo dei combattenti, anzi.
Dunque Capello farà di necessità virtù, cosa che non gli compete per carattere ombroso e presuntuoso. Ieri ha tenuto a rapporto la squadra, ma adesso le parole stanno a zero, contano i fatti e a questo punto la società potrebbe entrare in scena, dico Moggi, per arrivare a soluzioni e scelte drastiche. La Juventus che passeggia è da analizzare, occorrono forze fresche, queste ci sono e vanno utilizzate, da Giannichedda a Balzaretti che non essendo stranieri e prodotto ideologico dellallenatore stanno in panchina per fare giocare i fantasmi. Invece di fare la guerra ai giornalisti (piccole storie di cortile, il castigo del collega de la Gazzetta dello Sport, dopo che era toccato al Corriere dello Sport, al Corsera, a Repubblica, insomma i colpevoli, i nemici non stanno in campo e in lega ma oltre un computer e un foglio di quotidiano. Una battaglia persa, quella dei rapporti con la stampa, meglio frequentare le tavole cortesi del G 14, Rummenigge compreso, o no?), invece di queste beghe, dicevo, la Juve pensi a gestire chi, tra i suoi, non sussurra cose buone sullo staff sanitario.
Improvvisamente, dunque, la squadra che ha dominato il campionato si ritrova nuda ma non cruda, anzi sul punto di cottura. Del Piero si è espresso sul suo sito: «Dovremo superarci, fare di più». Pavel Nedved ha parlato alla televisione ceca ed è stato molto più pessimista: «Il 2-0 è stata la cosa peggiore che potesse capitarci. Un risultato pesante che sarà molto difficile ribaltare. Forse per noi è già finita...». Insomma la Juve vista con la Roma e rivista a Londra non ne ha più. Forse in una settimana potrebbe ritrovare la rabbia e magari la fortuna.
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