«I due massimi leader di al Qaida in Irak sono morti: Abu Omar al Baghdadi e il suo braccio destro Abu Ayub al Masri sono stati uccisi». Lha annunciato il premier iracheno uscente Nuri al Maliki. Un annuncio che in realtà egli aveva già fatto in passato, e che poi era stato smentito dai fatti. Questa, però, è forse la volta buona, poiché la notizia è stata confermata da fonti militari Usa a Bagdad, dopo un esame del dna sui corpi dei due presunti terroristi.
Per Al Maliki si tratta di provvidenziale colpo di scena, nel momento in cui sta conducendo intense e delicate trattative per ottenere la riconferma del suo mandato alla guida del governo, nonostante alle elezioni parlamentari del 7 marzo scorso sia stato sconfitto di misura dal rivale Iyad Allawi. Un colpo di scena che si somma alla luce verde che la Commissione elettorale ha dato per una nuova conta, manuale, di circa 2,5 milioni di voti espressi il 7 marzo a Bagdad, così come aveva chiesto lo stesso al Maliki. La capitale assegna 67 seggi dei 325 del nuovo Parlamento e la decisione della Commissione elettorale potrebbe spostare lago della bilancia a favore della formazione a maggioranza sciita di al Maliki, che in tutto ha avuto 89 seggi contro i 91 di quella laica di Allawi.
Nel corso della campagna elettorale Al Maliki ha puntato molto sul significativo aumento della sicurezza registrato negli ultimi tre anni in gran parte del Paese, che però nei mesi scorsi aveva quanto meno segnato il passo, dopo diversi clamorosi attentati che soprattutto a Bagdad hanno causato centianaia di morti. Ora, luccisione di Al Baghdadi e Al Masri segna però «un colpo potenzialmente devastante per al Qaida in Irak», come hanno affermato le forze Usa in un comunicato. Poco prima, in diretta tv Al Maliki, aveva mostrato la foto dei corpi senza vita dei due presunti terroristi, ritrovati, ha detto, nel sotterraneo di unabitazione nei pressi della roccaforte sunnita di Tikrit, la città natale di Saddam Hussein, in cui le forze di sicurezza avevano fatto irruzione con il sostegno di forze Usa.
Al Baghdadi era noto come «lemiro dello Stato islamico in Irak», cioè lalleanza di gruppi terroristi con a capo Al Qaida, il cui «ramo» iracheno era a sua volta guidato da Al Masri sin dalluccisione nel giugno 2006 del suo predecessore, il giordano Abu Mussab Al Zarqawi. A lungo si è detto che Al Baghdadi era in realtà solo una figura «virtuale», una creazione nel cyberspazio per accrescere limmagine di Al Qaida in Irak dandogli un presunto leader iracheno. Non a caso il suo nome indica la provenienza da Bagdad, visto che Al Masri era invece di origine egiziana.
Al Maliki: «Abbiamo catturato e ucciso i due capi di Al Qaida»
LA PROVA In diretta tv il premier ha mostrato le foto dei corpi senza vita in una roccaforte sunnita
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