Malpensa, il governo taglia fuori la Lombardia

Il ministro Bianchi: pronto un decreto per assegnare all’Enav la gestione degli slot aerei. La Regione: «Questo è l’ennesimo attacco al Nord»

da Milano

La «vendetta» del ministro Alessandro Bianchi contro la Lombardia arriverà sotto forma di decreto legge, che toglierà alla Regione ogni voce in capitolo sull’assegnazione delle bande orarie (i famosi «slot») a Malpensa. Non più dunque un ricorso alla Corte costituzionale contro la legge sul sistema aeroportuale approvata a novembre dalla Lombardia per soccorrere Malpensa nella bufera Alitalia, come minacciato in precedenza dal titolare dei Trasporti. Il ministro - come illustrato in una lettera inviata il 21 febbraio agli operatori aeroportuali - pensa invece a un blitz che tolga in un sol colpo ad Assoclearance, l’associazione dei vettori e delle società aeroportuali, la gestione degli slot per passarla all’Enav come ente nazionale super partes. La nuova legge regionale impone che Assoclearance si confronti con la Regione prima di definire le rotte degli aeroporti lombardi, e prevede anche la presenza di un rappresentante della Lombardia nel comitato di coordinamento. Dunque, eliminando Assoclearance dai giochi il governo solleva anche la Lombardia da qualunque potere nella definizione degli slot e, di conseguenza, nella complicata partita Alitalia-Malpensa. Ed è precisamente quello che il ministro vuole, come ha spiegato in un’intervista al Sole24Ore: «Le Regioni dovranno perdere ogni velleità di intervento in una materia che per sua natura è e deve restare di competenza nazionale», ha detto Bianchi. «L’assegnazione degli slot deve rimanere in capo all’amministrazione centrale e deve essere fatto da un organismo indipendente». Che sarebbe l’Enav, «il vigile urbano dei cieli». Il decreto potrebbe scattare già dopo il 7 marzo.
Il ministro spiega che la decisione è stata «imposta dalla Ue», che richiede «la neutralità e l’indipendenza del soggetto coordinatore». In realtà la materia è complicata. C’è di mezzo, come ha ricordato il governatore lombardo Roberto Formigoni, il nuovo titolo V della Costituzione, che prevede che nelle materie di legislazione concorrente (tra cui appunto gli aeroporti civili) «spetti alle Regioni la potestà legislativa». Ma anche l’Assoclearance solleva dubbi sulla legittimità della decisione del ministro, che non sarebbe compatibile con lo statuto dell’associazione e con le attuali normative del trasporto aereo. L’associazione non intende comunque restare alla finestra e replicherà formalmente al ministro in un’assemblea prevista per domani a Fiumicino. E pure l’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) si dice perplesso per le conseguenze del prossimo decreto Bianchi. «Un provvedimento - si legge in una nota del presidente dell’Enac - che non trova modelli corrispondenti in altri Paesi dell’Unione europea, a differenza, invece, dell’attuale sistema di gestione degli slot che rientra tra quelli in uso in Europa». L’Enac ha perciò convocato una riunione urgente «per formulare una risposta strutturata da sottoporre al ministro».
Intanto una risposta politica arriva dall’assessore lombardo alla Mobilità, Raffaele Cattaneo: «È l’ennesimo attacco del governo Prodi che tenta di impedire la difesa di Malpensa. Il Nord non si farà ingannare da questa loro politica che tenta di imbavagliarlo.

Qui non prenderanno un solo voto». Gli fa eco il senatore della Lega Ettore Pirovano: «Con questo decreto tentano di soffocare le giuste rivendicazioni sul nostro hub. La nostra gente lo sa e la mobilitazione sarà ancora più massiccia».

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