Malpensa mette il chip sui bagagli

(...) I microchip inviano un segnale all’impianto di smistamento che, sulla base di tali dati, indirizza il bagaglio al volo giusto. In questo modo si eliminano le «mancate letture», principale causa di disguido dei bagagli con il vecchio sistema a lettura ottica delle etichette (i codici a barre). Infatti, l’utilizzo dell’etichetta «Rfid» consentirà di raggiungere percentuali di lettura prossime al 100% e renderà più veloce, oltre che più sicuro, il sistema di smistamento. Il microchip sarà integrato nella normale etichetta bagaglio e, quindi, non sarà rilevabile dal passeggero. Il sistema Rfid che utilizzerà Malpensa avrà la frequenza Uhf, che è stata scelta dalla Iata (l’associazione internazionale delle compagnia di linea) come standard in campo aeroportuale a livello mondiale. Nel senso che il chip «caricato» a Malpensa dovrà poter essere letto - una volta attrezzati - da tutti gli altri aeroporti. La mancata lettura dei codici dei bagagli incideva a Malpensa per circa il 21 per mille sul totale dei bagagli spediti; tale mancata lettura (provocata dalla posizione della valigia sul nastro, o da uno strappo dell’etichetta) era finora causa dell’imbarco del collo su un aereo sbagliato. I bagagli «disguidati» dagli aeroporti milanesi sono stati nel 2006 il 21 per mille, contro il 33 per mille concordato con le autorità aeroportuali, e che si confronta - tiene a sottolineare la Sea - con il 50 per mille degli aeroporti di Londra.

Nel mondo (dati 2005) i bagagli disguidati sono stati 30 milioni su 3 miliardi, ma solo 600mila sono stati realmente smarriti: gli altri sono stati riconsegnati al proprietario. La nuova tecnologia non ha niente a che fare con i furti, che a Malpensa sono stati azzerati dal 2004, con l’installazione delle telecamere per il monitoraggio del lavoro.

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