Cronaca locale

Malpensa vola verso il rilancio E Alitalia: "Torneremo anche noi"

Entro l’anno accordi con 39 Paesi per aumentare le rotte internazionali. Il presidente di Sea, Bonomi: "La compagnia non sarà più il nostro unico vettore di riferimento"

Alitalia abbandona Malpensa ma in aeroporto già si parla di rilancio. Si guarda avanti. A far ben sperare è l’annuncio del ministro degli Esteri Franco Frattini che ha avviato le trattative con 39 paesi per ampliare le rotte: «Da qui alla fine dell’anno avremo un panorama sugli accordi che rivitalizzeranno fortemente anche il traffico aereo su Malpensa». Per ora sono stati raggiunti due traguardi interessanti: l’aumento a 28 delle rotte settimanali dalla Cina e l’aumento a 14 entro il 2010 delle rotte settimanali dalla Corea. Segnali che lasciano intravedere un futuro da hub. Stavolta sul serio.
È lo stesso Roberto Colaninno, presidente della nuova Alitalia, a dire: «Quanto prima torneremo su Malpensa, soprattutto con i voli internazionali, il tempo di risanare la compagnia e di tornare ad avere una società a gestione normale». Ben venga, anche se lo scalo di sicuro non si appoggerà più a un solo vettore ma farà leva su più compagnie. Alitalia quindi sarà una fra le tante. Non più la sola. Una volta risolti tutti i suoi guai, la compagnia tornerà di nuovo in pista. E farà ancora capolino a Malpensa.
«Quando l’intenzione di Colaninno si tradurrà in un progetto concreto - sostiene il presidente di Sea Giuseppe Bonomi - lo valuteremo e daremo il nostro supporto». Senza pregiudizi. Al momento però la società che gestisce Malpensa e Linate va avanti con il proprio piano industriale, che ha un presupposto: non considerare più Alitalia il vettore di riferimento.
In attesa della liberalizzazione del mercato, c’è un altro nodo che sta a cuore ai politici: l’utilizzo degli slot. Dalla Regione Lombardia arriva l’idea. «Mettiamoli all’asta tra le varie compagnie aeree laddove c’è poco mercato come a Linate» propone l’assessore alle Infrastrutture Raffaele Cattaneo. Il motivo? «Ci vuole più mercato - spiega lui - e chi vuole prendere il posto di Alitalia al momento non lo può fare». Un’asta darebbe la possibilità di utilizzare per decolli e atterraggi alcune fasce orarie ora inutilizzate. «Oltre il 70 per cento degli slot di Malpensa - specifica Mario Vannucci, presidente della commissione Trasporti alla Camera - è libero e chi decide di chiederli può. Ce ne sono talmente tanti che non occorre nemmeno metterli all’asta. A Linate invece sono tutti occupati. In ogni caso non possiamo infrangere le leggi europee, né fare forzature sulle normative».
Gli appelli vanno tutti anche in un’altra direzione: togliere ad Alitalia il monopolio sulla tratta Milano-Roma e quindi anche abbassare i prezzi del tragitto.

«Alitalia - aggiunge Cattaneo - ha preso la sua strada, le auguriamo buona fortuna, ma noi dobbiamo salvare gli interessi della Lombardia, dei passeggeri e di tutto il sistema economico».

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