Il vertice in prefettura È durato poco meno di un’ora il vertice nella Prefettura di Torino sull’emergenza maltempo che da qualche giorno sta colpendo il Piemonte: con il capo della protezione civile Guido Bertolaso, dalle 9.30 erano presenti il sindaco della città Sergio Chiamparino, i presidenti di Provincia Antonio Saitta e Regione Mercedes Bresso, il prefetto Paolo Padoin, i rappresentanti delle forze dell’ordine e di soccorso. Nell’incontro è stato verificato che al momento "la situazione è sotto controllo", ma l’attenzione rimarrà massina nelle prossime 24/36 ore nelle zone più colpite dal maltempo e più a rischio frane o esondazioni: in generale tutta la provincia di Torino, la Val Pellice, il cuneese, il lago Maggiore e le valli del nord tra Verbano ed Ossola, dove si temono frane. Stabile, anche se in alcune zone critico, il livello dei fiumi: a Torino entro la mattinata il Po dovrebbe gonfiarsi in seguito alle piogge a monte (ma ci si aspetta un’ondata "non eccessiva"), in Val Pellice e nel nord i corsi d’acqua potrebbero ancora gonfiarsi per le importanti precipitazioni delle scorse ore. Nel vertice è stato fatto il quadro delle previsioni meteo delle prossime ore, che "pur presentando una notevole instabilità atmosferica non saranno del tutto negative, anche se varieranno da zona a zona". Bertolaso e le altre autorità hanno quindi "manifestato dolore" per la morte ieri delle due persone per una frana su una casa vicino Pinerolo: riguardo ai due dispersi è ormani "abbastanza difficile" trovarli in vita. Secondo il capo della protezione civile l’emergenza è stata in ogni caso "gestita in maniera egregia, con risposte tempestive". Concluso l’incontro Bertolaso ha comunicato che non si recherà nel cuneese, come in un primo momento ipotizzato, per valutare i danni del maltempo, ma partirà subito alla volta di Napoli mdove nel pomeriggio avrà una riunione con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo sulla questioni rifiuti. In quella sede riferirà dell’emergenza e chiederà al premier lo stato di calamità per le zone interessate.
Una notte di allerta Notte di allerta quella appena trascorsa in Piemonte dove fiumi e corsi d’acqua sono costantemente tenuti sotto controllo a causa delle intense precipitazioni di questi giorni che ne hanno causato l’ingrossamento. A Torino la temuta onda di piena della Dora Riparia si è spalmata nel corso della notte evitando così esondazioni. Il fiume Po, che ogni ora cresce di 10 centimetri, ha rotto gli argini, come previsto, al Valentino, allagando il parco e ai Murazzi invadendo i locali che si trovano lungo le sponde.
Nuove piene in vista Per le prossime ore è previsto un rinvigorimento della Dora Riparia a Susa, dove già ieri è esondata. Per quanto riguarda il Po, invece, la situazione più critica nelle prossime ore è attesa nel cuneese quando il fiume raggiungerà il Maira, il Varaita, e la Stura che già è notevolmente ingrossata a Fossano. Oggi intanto tutte le scuole di ogni ordine e grado, dagli asilo nido alle università, restano chiuse a scopo precauzionale mentre le Autorità rinnovano l’appello ai cittadini a non mettersi in macchina se non per motivi di stretta necesssità. Soprattutto in provincia di Torino sono decine le strade statali provinciali e regionali interrotte a tratti mentre restano chiusi al traffico 14 ponti. In particolare a Torino restano chiusi quelli sulla Dora, Carpanini, a Borgo Dora e quello di via Bologna. Chiuso anche il ponte tra Carmagnola e Carignano sulla regionale 20 e il sottopasso di San Mauro che costeggia il fiume.
La situazione nel Cuneese Questa mattina è stata decisa la chiusura delle scuole a Savigliano dove nella notte il torrente Mellea ha rotto gli argini in prossimità del ponte sulla ferrovia, inondando progressivamente tutto il Borgo Marene. Cantine e garage sono rimasti allagati, impercorribili le strade. L’acqua ha continuato a salire: a rischio la zona industriale di via Alba, allerta anche per l’eventuale evacuazione dell’ospedale. Anche il Maira ha rotto gli argini a monte della città, inondando le campagne. Intanto nella notte sono state evacuate 30 persone alla periferia di Demonte, dove il torrente minacciava un gruppo di case. A Revello il Po è esondato 200 metri a monte del ponte sulla provinciale per Martiniana allagando dei frutteti. Altre esondazioni a Casteldelfino e Piasco in Valle Varaita dove le frane (di piccole dimensioni) rendono impossibile il transito con mezzi normali nelle zone di Sampeyre e Pontechianale. Interrotte anche le vie di comunicazione con l’alta Valle Grana: Castelmagno è isolata. Quasi tutti chiusi i ponti lungo l’asta del Po, da Crissolo a Casalgrasso. Il prefetto Bruno D’Alfonso e il presidente della Provincia Raffaele Costa ribadiscono l’appello a evitare di mettersi in viaggio.
Turista morto nel Verbano È stato trovato il corpo senza vita del turista tedesco, Reiner Goller, 57 anni, scomparso mercoledì mentre era in vacanza sul lago Maggiore, nel Verbano. Un elicottero dei vigili del fuoco lo ha avvistato galleggiante sulle acque, sul versante lombardo del lago, in località Ranco di Angera. L’uomo era in costume da bagno.
È possibile che sia caduto in acqua, forse a causa di un malore. La canoa gonfiabile con cui era andato mercoledì pomeriggio in gita sul Golfo Borromeo, era stata trovata stamattina sulla spiaggia nei pressi del lido di Stresa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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