Le paure sono antiche quanto l'uomo. La paura del buio rispecchiava il timore di non poter affrontare con possibilità di vittoria il nemico oppure, coscienti della propria fragilità di fronte al non conosciuto, l'uomo era costretto a trovare dei rimedi, primo fra tutti quello di rintanarsi protetto dalla comunità all'interno di una tana o mettersi in gruppo per affrontare il nemico o per difendersi.
Se pur con modalità diverse, queste paure si rivelano nell'età evolutiva dove, predominando l'inconscio, emergono in tutta la loro virulenza e potenza. Esse crescono o diminuiscono a seconda dell'età e dell'aiuto o meno che i bimbi riceveranno da parte delle figure rappresentative, siano esse genitori o educatori e dalla conoscenza della loro natura innata.
Sappiamo quanto non sia facile estirparle totalmente, ma l'aiuto può essere dato anche attraverso la conoscenza di alcuni test agili e di facile esecuzione e interpretazione, come lo scarabocchio, il disegno e la scrittura. Ma soprattutto il contenimento di queste paure e quindi il loro risolversi, può avvenire attraverso un rimedio sicuro e sperimentato, ma troppo spesso dimenticato specie in questa società altamente consumistica, ove la cura dei piccoli si basa sul rifornimento di merendine, sport di moda, abiti più o meno firmati, giocattoli prefabbricati...: intendo parlare della presenza amorevole, dell'accudimento affettivo, che significa perdere del proprio tempo per lui. E' il cosiddetto "no profit", ossia dare in modo gratuito, consapevoli che la contropartita sarà quella di aver contribuito a costruire una personalità sana, armonica e positiva per sé e per gli altri.
Essere genitori è un'arte che può comprendere anche quello che viene comunemente definito "istinto materno". Esso ha però bisogno di continui apprendimenti e aggiornamenti per permettere di capire i reali bisogni dei bimbi di oggi, che sono molto più informati dal punto di vista mentale, ma assai più fragili emotivamente. Una buona educazione non è data né da un atteggiamento di viziatura né da un eccessivo lassismo poiché il piccolo, fino a sette/otto anni, non sa amare, ma lo impara dall'esempio dell'adulto attraverso un equo e amorevole insegnamento sia dei diritti che dei doveri legati al vivere insieme.
Una madre ansiosa, per esempio, facilmente proietterà sul figlio questo suo stato, rendendolo a sua volta pauroso, timoroso e timido. Una madre obesa per motivi di somatizzazione di un disagio interiore, produrrà figli obesi, non solo come tendenza a ingrassare fisicamente, ma anche ad accumulare qualsiasi cosa a compensazione di un vuoto interiore. E' il bimbo che si attacca continuamente al frigorifero, che ingoia ogni pastoia, che deve comprare tutto ciò che vede nei negozi.
Esistono però anche delle paure naturali legate ai passaggi della crescita e che vanno solamente osservate, mai ignorate, né tanto meno sottovalutate. Occorre tenere sott'occhio i mutamenti d'umore e lo spegnimento o l'abbandono delle attività abituali sia a livello scolastico che di relazione con gli altri.
Elenchiamo ora alcune di queste paure mascherate da un desiderio espresso.
Non vuole andare a letto presto Occorre capirne le motivazioni che possono avere più perché: un temperamento nervoso può essere facilmente sollecitato da un film dell'orrore, oppure può esserci la paura di sentirsi solo credendo di perdere col sonno la presenza fisica delle persone per lui importanti. Sarebbe utile che il genitore sacrificasse parte del suo tempo serale portando personalmente a letto il figliolo e rispolverando le antiche favole. Un compito che non dovrebbe essere esclusività della madre, anche perché, soprattutto col figlio maschio, la sicurezza è più forte se proviene da una figura maschile.
Vuol dormire costantemente nel lettone Infilarsi nel letto di papà e mamma è piaciuto sempre a tutti e ogni tanto può essere concesso proprio come premio. Occorre tuttavia che non diventi mai un'abitudine, perché potrebbe acuire i sensi d'insicurezza e creare nel bimbo dei disagi futuri anche relativi alla sessualità. Qualora le richieste dovessero essere frequenti sarebbe utile trovare un surrogato, quale un orsacchiotto, una bambola o quant'altro, per sciogliere piano piano l'ansia legata alla solitudine.
Vuole la luce accesa sul comodino Il buio, come abbiamo già accennato, fa parte delle paure ataviche dell'uomo. C’è un periodo nella vita di ogni bimbo in cui tale timore diventa fortissimo ed è legato alla paura di morire, quasi che il buio rappresenti la forma della morte. E' bene in questo caso accontentarlo e man mano che costruirà la sua sicurezza, sarà lui stesso a risolvere il problema. Una violenza in questo senso potrebbe determinare paure perenni che da adulti potrebbero trasformarsi o in ipocondria, cioè credere che ogni malessere possa nascondere un male grave e incurabile, oppure in facilità alla somatizzazione.
Vuole sempre un massaggino sulla schiena prima di addormentarsi Si tratta di una richiesta che nasconde il bisogno di coccole, di sentirsi vivo, accudito e rassicurato, in quanto durante il giorno, a ragione o a torto, egli si sente trascurato da genitori troppo indaffarati o da educatori sopra pensiero. Il contatto di pelle è un gesto tipicamente animale e quindi legato alla fase più istintuale dell'infanzia. Inoltre la pelle rappresenta il "confine" di ognuno di noi e quindi quel territorio tipicamente deputato alla comunicazione.
Non vuole mai lavarsi Questa modalità è sempre legata a un'ansia igienica dell'adulto, che proietta sul piccolo i suoi problemi di aggressività. Basta a volte una macchiolina di sporco sulla maglietta per richiamarlo, magari proprio mentre gioca e si sta divertendo. In questo caso l'esigenza materna di vederlo tutto lindo porta il bambino a reagire a sua volta in modo aggressivo, ostentando una sorta di "amore" per lo sporco e indifferenza per il pulito. Modificate il look del bimbo, ma lasciate che si sporchi! Ha paura di essere preso in giro dagli amichetti. I bambini sono a volte spietati tra di loro, poiché ogni minimo difetto fisico o psichico diventa un occasione per lanciare i propri strali scaricando così l'eccesso di aggressività e di rabbia. Il bimbo grassoccio, balbuziente, occhialuto, coi piedi piatti, coi capelli rossi o troppo piccolo, viene preso di mira ed escluso dal gruppo, per cui può andare incontro a delle insicurezze, diventare taciturno, appartarsi sempre più, il tutto con un sottofondo di angoscia che lo tormenta.
Ha paura e desiderio insieme della sessualità Spesso tali paure vengono sollecitate da scene viste in TV, da scherzi un po' pesanti da parte di qualche adulto, dalle risatine e dai sottintesi, da battute fuori luogo; ma soprattutto quando il bimbo scopre il piacere nel toccarsi i genitali, nel mostrarsi o nel vedere la nudità altrui, il rimprovero come cosa sporca fa scattare un meccanismo di regressione e un'ansia dovuta al conflitto tra desiderio e proibizione. Un eccessivo e ostentato nudismo può, ad esempio, sollecitare morbose curiosità.
S'addormenta solo a suon di musica Inutile parlare degli effetti terapeutici che la musica ha su nature particolarmente sensibili e nervose. Il bimbo che si agita, che presenta incubi notturni, che bagna il letto fino a tarda età, che fatica ad addormentarsi per cui continua a chiamare papà e mamma, facendo richieste su richieste, è un soggetto facilmente suggestionabile dalla musica. Con essa il bimbo si sentirà più rilassato e potrà meglio gestire sia il proprio corpo che la propria mente. Importante è la scelta dei brani musicali: il meglio è senza dubbio la classica, ma possono andar bene anche altri tipi, purché non eccitanti.
Vuole sempre un bicchier d’acqua prima di dormire E' una paura ancestrale, legata al timore di perdere l'affetto materno rappresentato dalla sostanza liquida che ricorda il latte. E' un meccanismo regressivo che sottintende un'ansia taciuta, ossia non manifestata all'esterno, ma vissuta nella propria interiorità.
Si tratta di ragazzini orgogliosi e testardi che non vogliono ammettere di aver bisogno di coccole e che rifiutano le manifestazioni affettive: ricevendo un bacio o una carezza dall'adulto, lo "cancellano" con la manina.
Per saperne di più
Evi Crotti, "Bambini e paure", RED Milano;
Evi Crotti, "Non sono scarabocchi", Mondadori Editore
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