"Mamma Mia!" a Milano. Super musical sugli Abba

La star Parry: "Meryl Streep nel film inimitabile". Spettacolo proposto in inglese (con i sottotitoli)

"Mamma Mia!" a Milano. Super musical sugli Abba
00:00 00:00

L'indirizzo da appendersi in cucina, il palco sotto il quale accomodarsi. Per gli appassionati di musical di qualità il Teatro degli Arcimboldi è il luogo dove essere senza se e senza ma quando in città arrivano i grandi musical. E se della scorsa stagione non si può non citare «The Phantom of the Opera» con la superstar del West End Ramin Karimloo protagonista, nell'inverno appena alle spalle il passaggio a Milano è toccato a una versione di «Les Miserables».

In attesa di un inedito (in Italia) titolo di culto come «The Book of Mormon» (dicembre 2025), la primavera di chi ama il musical si illumina con l'arrivo agli Arcimboldi - da domani all'11 maggio - di un classico dei classici: «Mamma Mia!» di Catherine Johnson, diretto da Phyllida Lloyd (la stessa regista della versione cinematografica di grande successo del 2008 con Meryl Streep assoluta protagonista), coreografato da Anthony Van Laast e costruito su una geniale intuizione: raccontare una storia utilizzando le canzoni testi e musiche degli Abba, il gruppo svedese che dominò le classifiche anni '70 e '80 in tutto il mondo, con brani come «Honey Honey», «Money Money Money», «Dancing Queen» e, ovviamente, la super hit «Mamma Mia!». Il tour internazionale di «Mamma Mia!», con musica dal vivo, è partito festeggiando 25 anni dal debutto a Londra nel 1999: negli anni quest'opera ha richiamato 65 milioni di spettatori con 50 produzioni in 16 lingue diverse toccando 450 grandi città. A Milano tocca il privilegio della versione originale inglese con sottotitoli (che in città passò, con altro cast, nove anni fa) dove spicca - nel ruolo della protagonista Donna - Steph Parry già star in musical importanti come «The Wizard of Oz», «Wicked», «Billy Elliot». «Ho cominciato a interpretare questo ruolo di donna coraggiosa, indipendente e innamorata dodici anni fa nel West End, spiega l'attrice e cantante da un anno sono coinvolta in questa produzione e devo dire che vedo molto in me di Donna. Forse lei è più tosta di me, perché io vivo in una normale e serena situazione famigliare, tanto che la mia famiglia mi segue in tour dandomi serenità, mentre lei, come racconta la storia, ha dovuto crescere da sola una figlia, rifacendosi la vita su un'isola greca». Tutti sanno che su quell'isola si presenteranno, convocati da un invito a nozze, i tre possibili padri della futura sposa Sophie (qui interpretata da Ellie Kingdon). Sul confronto con la Donna del grande schermo, Meryl Streep, Steph Parry è realista: «Streep è inimitabile, ho visto il film naturalmente, ma ho sempre tenuto conto solo della versione teatrale». Una curiosità di questa edizione di «Mamma Mia!» è che tra i 26 perfomer c'è un personaggio particolare: è il sudafricano Richard Vorster, attore e ballerino pronipote di un «certo» Giorgio Gaber: «Mia nonna spiega Vorster era cugina di Gaber: sono cresciuto in Africa da ragazzino ascoltando i dischi di Giorgio, mia mamma mi faceva sempre sentire una canzone molto divertente in cui Gaber si presentava dal dottore perché aveva una malattia, solo che quando gliene guariva una ne spuntava un'altra. Ricordo la voce di Giorgio che dice: buongiorno dottore. Per me venire in Italia e passare sia da Milano sia da Trieste (dove lo show è passato dal 23 al 27 aprile, ndr), la città natale di Gaber ha un sapore unico».

Le radici sono davvero

speciali: «I Gaberscik italiani divennero Gabrielli in Sudafrica quando lasciarono l'Italia negli anni '40», conclude Richard Vorster. E la canzone di cui parla è «Goganga», anno 1963. Da lassù Mister G starà sorridendo.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica