La mamma è povera, il giudice le toglie la figlia

Aveva deciso di portare avanti la gravidanza, nonostante le avessero consigliato di abortire perché per vivere aveva a disposizione solo 500 euro al mese. Da quando sua figlia è nata però, lo scorso luglio, non l’ha mai potuta tenere in braccio né vedere, perché il Tribunale dei Minorenni di Trento le aveva subito da sospeso la potestà genitoriale in quanto troppo povera. Ora i giudici hanno già dichiarato adottabile la piccola.
Secondo Gian Ettore Gassani, presidente nazionale Associazione avvocati matrimonialisti, si tratta di «una vicenda drammatica che non può non suscitare allarme e sconcerto tra gli addetti ai lavori e tra la gente». L’avvocato della madre, Maristella Paiar, dice che la sua assistita è triste e delusa, preannuncia ricorso in appello e così commenta la sentenza.

« I giudici - spiega il legale - hanno disatteso sia la consulenza sia le conclusioni di tutti i difensori e del pm che proponevano di offrire una opportunità alla mamma e alla bambina, conformemente alle numerose sentenze della Corte di Cassazione e della Corte Europea che dichiarano come prima di un simile distacco vadano indagate ed attivate tutte le possibilità di sussidi ed aiuti territoriali per rispettare il diritto del minore a crescere con i genitori naturali».

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