Manacorda nuovo direttore dei «Pomeriggi Musicali»

Mozart, Schumann e Sostakovic nel cartellone della prossima stagione

Valentina Fontana

L'anno scorso avevano preannunciato un nuovo direttore musicale. Detto fatto, di fronte alla diaspora che colpì le maggiori istituzioni sinfoniche milanesi il Teatro Dal Verme è il primo a rispondere con un nome, una voce, un volto. In assenza di direttori stabili della Scala e dell'Orchestra Verdi, in assenza di un Muti, di un Chailly e di un Ceccato, la storica compagine milanese presenta così la prossima stagione de I Pomeriggi Musicali forte della nomina del Maestro Antonello Manacorda.
E la sorpresa si muove subito su un doppio binario: oltre «all'indubbia capacità, al suo interesse in un repertorio affine a quello tradizionale dell'Orchestra, all'esperienza internazionale maturata in qualità di primo violino di eccellenti formazioni - come sostiene Massimo Collarini, presidente della Fondazione dei Pomeriggi - il Maestro Manacorda è soprattutto un giovane emergente.
Già, perché se una delle più feconde intuizioni de I Pomeriggi è stata, è e sarà sostenere e promuovere l'ascesa di giovani talenti, il nuovo direttore entra subito in sintonia con l'Orchestra ponendosi l'obiettivo di una stagione aperta mentalmente e musicalmente.
«È quello che credo sia fondamentale non solo per la musica, ma anche per la vita - sottolinea il trentaseienne Manacorda -. Con i ragazzi dell'Orchestra c'è stato subito grande feeling, ci siamo posti mille domande, molte possibilità interpretative, per cercare e dare nuovi stimoli. Per questa nuova, straordinaria, esperienza ho cercato e sempre cercherò di seguire il modello della Mahler Chamber Orchestra (fondata insieme a Claudio Abbado nel '94 e della quale è primo violino e vicepresidente, ndr) -, basata su una visione molto variegata del repertorio. Penso che lavorare sulle tecniche interpretative sia la grande opportunità che possiamo dare alle orchestre italiane».
I ventiquattro concerti sul tradizionale doppio binario del giovedì sera e della sabato pomeriggio, si apriranno così il 26 ottobre con l'Oratorio Davide Penitente nel concerto inaugurale diretto da Manacorda in occasione delle ultime manifestazioni per l'anniversario mozartiano. Il genio di Salisburgo verrà ricordato ancora durante la stagione con celebri capolavori raccolti per temi, come Bella vita militar e Se vuol ballar, insieme a Schumann e a Sostakovic, di cui ricorrono rispettivamente i 150 anni dalla morte e i 100 dalla nascita.
Il neodirettore spazierà poi su terreni interpretativi molto diversi, affrontando grandi sinfonie come la Quarta di Beethoven e l'Ottava di Schubert, la musica francese da Couperin a Ravel, le grandi pagine di Wagner e Strauss.
Altre bacchette saranno affidate alla musica del nostro tempo, prima fra tutte quella di James McMillan. Sarà invece il direttore Alessandro Ferrari a firmare l'inaugurale Concerto di Natale, mentre il violoncellista Enrico Dindo interpreterà pagine di Mozart e Strauss insieme alla Sinfonia n. 2 di Schubert. Tra tradizione e innovazione - un particolare spazio verrà dedicato ai nuovi emergenti - il pubblico potrà ritrovare Aldo Ceccato, chiamato a siglare la chiusura della stagione con la Settima di Beethoven e con il Concerto n. 2 di Paganini. Completano il programma musicale la rassegna Armonie d'autore e le iniziative rivolte ai più piccoli.
Ma la novità assoluta sembra arrivare proprio da Manacorda.

«Mi piacerebbe molto occuparmi dei giovani - dice il neodirettore -, visto che parliamo la stessa lingua. Il progetto è un dialogo con i giovani, una serie di incontri - confronto per capire perché i ragazzi disertano i concerti di musica classica, andando a scoprire i motivi non solo sociali ma soprattutto culturali».

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