Caro Massimiliano, spesso e volentieri, quasi sempre, mi trovo d'accordo con i tuoi editoriali e le tue coraggiose prese di posizione, ma non questa volta, non sulla Fincantieri non sull'atteggiamento del sindaco Agostino con cui ho vissuto le problematiche del territorio per molti anni e che ho giudicato e giudico uno dei migliori sindaci di Chiavari del dopoguerra.
Fatte queste premesse che sono necessarie per spiegare con quanta serenità e con quale spirito privo di alcun pregiudizio abbia letto l'editoriale di ieri, mi preme evidenziare qual è la mia posizione e quella del Pdl che si è particolarmente distinto nella difesa dei posti di lavoro della Fincantieri. Partendo dalla corretta considerazione che non è certamente solo con dei gazebo o banchetti per strada che si può risolvere una problematica così importante e delicata, ritengo di dover però focalizzare alcune questioni.
La posizione del sindaco Agostino è molto meno controcorrente di quanto possa sembrare, in quanto sul territorio, e non solo, forti sono le pressioni, e se mi consenti, anche gli interessi, per utilizzare tali aree a fini meramente speculativi. Il Pdl non considera questa situazione una realtà immutabile ma afferma, con la convinzione che gli deriva dalla responsabilità del governo del Paese e di buona parte di questi territori, che non è possibile rinunciare ad attività produttive così qualificanti senza una alternativa industriale concreta e realizzabile.
Fincantieri occupa con l'indotto 3.000 persone e quindi le famiglie interessate sono il 10% della popolazione della zona, ma soprattutto, come hanno bene evidenziato gli amici Scandroglio e Garibaldi in varie occasioni, il cantiere di Riva Trigoso è un'azienda sana, efficiente ad alta produttività e flessibilità. Una difesa quindi di posti di lavoro non assistiti.
Il fatto poi che le decisioni relative a Fincantieri debbano essere fatte dal management aziendale non può non essere condiviso, ma è altrettanto chiaro che non si può prescindere dalla responsabilità della Politica, con la «P» maiuscola, nelle scelte di una realtà così importante a capitale pubblico. Il turismo è fondamentale per l'economia nazionale e anche per quella ligure. Un comparto che molto spesso, specialmente nella nostra regione, viene colpevolmente trascurato. A tal proposito mi sono fatto promotore, a nome di tutta la minoranza, di una richiesta di dibattito in consiglio regionale per approfondirne le tematiche e le carenza. Pensare però di continuare sulla strada della penalizzazione delle grandi aziende industriali, è un errore senza ritorno.
Al di là dello sconcerto peloso del sindaco di Sestri Levante, il cui partito ha grosse responsabilità sulla trasformazione delle aree industriali della cittadina, credo che in questo caso sia più difficile ed anticonformista focalizzare l'importanza sui posti di lavoro.
Il Pdl sta lavorando a tutti i livelli ed è logico che l'operato del partito non si limiti alla condivisione di una mozione nei consigli comunali ma entri nel merito di scelte strategiche che affermano che la Liguria non può prescindere dalla sua vocazione industriale che, non dimentichiamolo, ha caratterizzato i migliori momenti della sua storia recente.
Con stima.
* consigliere regionale Pdl
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