Mancano i cartelli per i nuovi limiti antismog

L’emergenza smog va avanti da oltre un mese. Ma il limite di velocità a 70 all’ora in tangenziale per obbligare le auto a inquinare di meno scatterà solo a metà settimana. Prima ancora di essere firmata, l’ordinanza anti Pm10 pensata dalla Provincia di Milano si è ingarbugliata in una serie di intoppi tecnici e burocratici. I cartelli stradali, ad esempio. Non ne servono tanti (oltre alle tangenziali, le strade provinciali interessate dal divieto sono solo quattro) ma devono ancora essere comprati. E finché a Palazzo Isimbardi non arriveranno i tabelloni catarifrangenti che indicano il nuovo limite di velocità, non si potrà partire. «I tempi sono abbastanza rapidi - spiega l’assessore provinciale ai Trasporti Giovanni De Nicola - Il problema non è solo questo. Ci vuole un po’ per coordinare tutti e ci si sta impantanando su alcuni documenti. Ma per mercoledì o giovedì dovremmo essere pronti».
Già, stendere il testo dell’ordinanza richiede un’analisi delle varie voci di limiti, divieti, controlli e obblighi vari. Il codice della strada infatti non contempla norme sulla sicurezza ambientale e coniugare tutto dal punto di vista giuridico e con le varie autorità del territorio richiede tempo. Quindi non basta una lettera dell’assessorato alla Mobilità per avviare le nuove regole. È necessaria anche una lettera al ministero dell’Ambiente, poi bisogna aspettare che i due dicasteri si coordinino e che arrivi l’autorizzazione. In sostanza, i tecnici sono al lavoro ma mancano i timbri sulla carta e le firme. E finché non ci saranno quelli, l’ordinanza rimarrà ferma ai nastri di partenza.
Intanto il presidente della Provincia Guido Podestà ha inviato la lettera al Prefetto per chiedere il via libera sulle nuove regole anti smog, ha scritto ai sindaci dell’hinterland per invitarli a imporre il limite ai 70 all’ora anche nelle strade di competenza comunale ad alta e media percorrenza. Ed ha pure scritto ad Autostrade spa perché suggerisca agli automobilisti di rallentare per non inquinare. Le risposte cominceranno ad arrivare oggi. Ma se si aspetta ancora un po’, l’ordinanza nascerà già vecchia.
Se non altro, una buona notizia c’è: la pioggia, più forte di qualsiasi provvedimento anti smog. Ieri il Comune (un po’ a malincuore) non ha decretato nessun blocco del traffico ma stavolta ci ha pensato il maltempo a tenere sotto controllo le polveri sottili dando un po’ di respiro a cittadini e ad amministratori che da oltre un mese sono intossicati dalla cappa di inquinamento. La speranza è che lo smog si sia un po’ placato: se i valori ripiegheranno entro il limite dei 50 microgrammi per metrocubo per tre giorni consecutivi, allora Palazzo Marino revocherà il divieto di circolazione entro la cerchia dei Bastioni per tutte le auto che solitamente pagano Ecopass. Tre giorni consecutivi, significa tuttavia che lo stop proseguirà almeno fino a mercoledì. Poi, in base ai dati delle centraline Arpa, si deciderà il da farsi.
Al di là dei provvedimenti sos, la Provincia di Milano annuncia anche un pacchetto di iniziative che puntano a incoraggiare l’utilizzo dei mezzi pubblici. È allo studio una sorta di «carta punti», come quelle dei supermercati, che dà diritto a bonus e sconti sui mezzi pubblici più si usano bus e treni al posto dell’auto privata.

Domani l’assessore De Nicola incontrerà i vertici delle ferrovie lombarde per proseguire con il progetto del biglietto unico. Intanto prende forma la super pista ciclabile che, connettendosi al Raggio Verde 7 (Duomo-Molino Dorino), raggiungerà il Polo fieristico di Rho-Pero e l’area Expo entro il 2015.

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