Roma - Dall’Olimpo all’Olimpico. Le formazioni più brillanti, Manchester United e Barcellona, i “tenori” più illustri, dalla Pulce Messi al Gladiatore Cristiano Ronaldo, saranno in campo a Roma per mettere le mani sulla Coppa dalle grandi orecchie. Da una parte l’esperienza di sir Alex Ferguson, che punta al bis per «entrare nella storia», dall’altra l’entusiasmo di Pep Guardiola, che a 38 anni vuole sovvertire il pronostico contro «la squadra più forte del mondo». Evento planetario – diretta Tv in 120 Paesi - che Sky (produttrice dell’evento) seguirà con 37 telecamere: riprese dedicate ai due assi, spider cam sul campo, un elicottero per seguire la cerimonia di apertura. Spettatori di eccezione, da re Juan Carlos a Zapatero, da Berlusconi al principino inglese William fino al presidente della Camera Fini.
Di contorno, l’apparato di sicurezza chiamato a controllare 30mila tifosi del Manchester e 20mila del Barça, molti senza tagliandi o con uno falso (se ne stimano almeno 5000). Una ventina di poliziotti inglesi e spagnoli aiuteranno il lavoro delle forze dell’ordine italiane. Decine di agenti in borghese controlleranno eventuali attività di bagarinaggio o commercio di biglietti intestati ad altri. E gli uomini della Digos temono un asse tra l’area di destra del tifo romanista con quello del Barcellona contro i tifosi inglesi.
Sir Alex Ferguson vuole arricchire la sua enorme bacheca di successi. C’era lui nel ’91 sulla panchina dei Red Devils vittoriosi nella finale di coppa delle Coppe contro i blaugrana. E in Europa i campioni in carica vantano un ruolino di 25 vittorie consecutive. «Non sempre è possibile vincere, ma per essere grandi sia Manchester che Barcellona devono alzare quella Coppa», dice Ferguson. Che riesce anche a scherzare, non tradendo la benché minima emozione: «Giocheremo con la maglia bianca come il Real, ma siamo più forti del Real...». E Cristiano Ronaldo, che riceve da un cronista una maglietta per ricordare le imminenti elezioni europee, promette: «Il Barcellona è molto forte, ma il Manchester lo è di più e lo farà vedere». Il confronto diretto con Messi lo stimola: «Forse il Pallone d’Oro lo vincerà chi alzerà la Champions, ma la partita non sarà solo una sfida tra noi due». «Sono due calciatori fantastici, hanno talento e coraggio, saltano l’uomo – l’opinione di Ferguson -. Ma sono diversi, difficile dire chi sia il migliore. Messi l’abbiamo fermato due volte l’anno scorso, lo faremo anche stavolta».
Sul fronte Barça Guardiola pensa alla sua prima stagione da allenatore già ricca di soddisfazioni. «Ma mi piacerebbe vincere la Champions, ci vorrà grande coraggio e una partita giocata al 100 per cento per superare i quotati avversari. Siamo convinti di poterli battere. Ferguson dice che la paura aiuta a essere più combattivi, io sono d’accordo con lui.
Anche se noi non scenderemo in campo con paura». E c’è chi si affida alla fede: «Allah ha già deciso chi vincerà la finale – dice il maliano dei blaugrana Keita. - È già tutto scritto, ma noi dobbiamo fare di tutto per vincerla».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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