"Il senatore Mancino - si legge in una nota diffusa dal Quirinale - ha precisato al presidente Napolitano che nessun parere è stato a tutt'oggi elaborato e approvato dalla Commissione competente né alcuna bozza di parere è stata concordata tra i due correlatori designati dalla Commissione, Consiglieri Pepino e Roia, e che, conseguentemente, nessun documento poteva essere sottoposto alla sua attenzione e a quella del Capo dello Stato ai fini del successivo inserimento nell'ordine del giorno del Plenum. Il Senatore Mancino ha perciò rilevato che si sono aperte polemiche immotivate su un parere inesistente.
Gasparri: "No alle toghe militanti" "Andremo avanti, per dare più sicurezza e più giustizia agli italiani. Chi vuole cancellare con congiure il voto popolare attenta alla Costituzione. Peggio ancora se indossa la toga pur essendo un militante di parte". Lo afferma il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri. "Soldati nei punti a rischio. Ergastolo a chi uccide appartenenti alle forze dell'ordine. Aggressione ai patrimoni mafiosi. Processi più rapidi per i reati più gravi. Severità con i clandestini ed altre misure per la sicurezza saranno varate dal Senato- sottolinea Gasparri - nelle prossime ore, sospendendo processi minori per fatti risalenti a sei e più anni fa, che la magistratura avrebbe dovuto da tempo celebrare".
Bonaiuti: "Bene la nota" "Esprimo un giudizio positivo sulla nota del Quirinale". Così Paolo Bonaiuti, portavoce del governo, ha commentato la presa di posizione del Capo dello Stato copo l'incontro con Mancino.
Bocchino: forse è ora di riformare il Csm "E' grave costituzionalmente che mentre il Parlamento sta discutendo di un provvedimento il Csm abbia avviato anche solo l'iter per un parere": così il vicepresidente dei deputati del Pdl Italo Bocchino commenta quanto sta avvenendo, sottolineando come "forse è ora che il Parlamento si interroghi se non sia arrivato il momento di riformare il Csm". Il comportamento del Csm è dunque "di grande gravità, ai limiti della costituzionalità - insiste Bocchino - perché nel corso dell'esame il Parlamento discute un testo e può anche modificarlo. Solo dopo il via libera definitivo la Corte Costituzionale può esprimere una valutazione, non certo il Consiglio superiore di magistratura".
Il ministro Alfano: "Il Colle aiuta a fare chiarezza" "L'iniziativa odierna del Presidente della Repubblica offre un importantissimo contributo di chiarezza e serenità ". Lo afferma il Ministro della Giustizia, Angelino Alfano, commentando la nota del Quirinale sull'incontro tra il Capo dello Stato Giorgio Napolitano e il vicepresidente del Csm Nicola Mancino. "L'intervento del Capo dello Stato è da apprezzare perché dissipa ogni dubbio rispetto a un parere del Csm che, in effetti, non c'é. Né si erano mai nutriti dubbi sulla correttezza del vicepresidente Mancino che, al chiarimento di oggi, ha contribuito in modo concreto".
Di Pietro: subito in piazza "C'é un'emergenza democratica. Bisogna fare subito una manifestazione a Piazza Navona o in Piazza del Parlamento, il giorno stesso in cui il decreto legge sulla sicurezza passerà dal Senato alla Camera". Alza i toni dlelo scontro invece Antonio Di Pietro in una conferenza stampa per l'apertura dei lavori dell'esecutivo nazionale del partito. Accennando al confronto in atto col Pd sui tempi per l'organizzazione della manifestazione di protesta contro il governo Berlusconi, Di Pietro ha aggiunto che "in autunno i buoi saranno già scappati dalla stalla. Ma se loro promuoveranno una manifestazione a settembre, noi di Italia dei Valori ci adegueremo. Infatti, non pretendiamo uno jus primae noctis, ma uno 'jus' sì".
Castelli: lodo Schifani atto di civiltà Il presidente del Consiglio "non può governare con la spada di Damocle della magistratura" e quindi un provvedimento che riprendesse il cosiddetto lodo Schifani "sarebbe una norma di civiltà giuridica". Lo ha detto l'ex Guardasigilli Roberto Castelli, intervistato dal Tg3. "E' chiaro - ha detto Castelli commentando i timori di Bossi su uno strappo fra maggioranza e opposizione - che l'atmosfera che avevamo messo in atto all'inizio di questa legislatura era la più auspicabile. Però poi c'é anche il tema della giustizia che irrompe prepotentemente sullo scenario politico italiano, e Berlusconi lo ha voluto affrontare in questo modo. Non si può governare avendo continuamente la spada di Damocle del magistrato, che si pensa politicizzato, che vuole ostacolare l'azione di governo". Alla domanda se la Lega sia pronta ad appoggiare il cosiddetto 'lodo Schifani', l'ex ministro della Giustizia ha replicato: "Io in tempi non sospetti, quando ero ministro della Giustizia, mi sono sempre dichiarato favorevole al lodo Schifani. E' una forma di civiltà, esiste anche in Francia".
Secondo Castelli, poi, non è dirimente la bocciatura del lodo Schifani già data in passato dalla Corte costituzionale: "In realtà - ha ricordato - la Corte non ha bocciato il principio in sé, bensì il modo in cui era stato scritto, il che è una cosa diversa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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