In manette gli aggressori del turista americano

Il 26enne, rapinato e accoltellato su un treno, si era sfogato con il quotidiano New York Post

In manette gli aggressori del turista americano
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Sono entrambi 21enni di origine tunisina i due giovani fermati per rapina aggravata in concorso dopo che (insieme a un terzo complice al momento ancora in fuga) hanno rapinato e accoltellato un turista americano di 26 anni che fa l'insegnante a bordo di un treno regionale di Trenord fermo in stazione a San Giuliano Milanese. È successo martedì 15 luglio intorno alle 11.30. Una vicenda che ha avuto una vasta eco. La vittima, Nick Pellegrino, originario di Staten Island e attualmente ancora ricoverato (ma non in pericolo di vita) in un ospedale milanese, nei giorni scorsi infatti era stato contattato al telefono e poi intervistato dal quotidiano New York Post che aveva poi raccontato la terribile esperienza in Italia dell'insegnante sull'edizione di sabato scorso. Un lungo articolo, quello del foglio americano conservatore, con un titolo che si è fatto decisamente notare, ovvero "È un parco giochi del terrore", in riferimento all'Italia.

Durante l'aggressione, avvenuta a bordo di un convoglio partito da Melegnano e diretto a Milano Bovisa, alla vittima era stata strappata la collanina d'oro che portava al collo. Pellegrino, che aveva opposto una minima resistenza a quell'assalto, era stato ferito con un coltello alla gola e a una spalla, riportando lesioni che hanno richiesto il trasporto in codice giallo prima all'ospedale di Vizzolo Predabissi e poi al reparto di terapia intensiva all'ospedale di San Donato Milanese. Nel frattempo i tre magrebini avevano fatto perdere le loro tracce. Carabinieri e Polizia Locale di San Giuliano hanno battuto l'intera area della stazione e i capannoni della zona fra San Giuliano e Melegnano e hanno identificato i presunti autori dell'aggressione grazie alle telecamere di videosorveglianza. Dopo una notte di ricerche la presenza dei due 21enni è stata segnalata in stazione a Busto Arsizio (Varese). I due giovani sono stati raggiunti dalla squadra investigativa della Polizia Ferroviaria di Gallarate e dopo essere stati bloccati e identificati sono stati portati in carcere a Busto. Sono stati i fotogrammi a permettere una rapida identificazione dei presunti autori, riconosciuti dalla vittima in sede di individuazione fotografica.

"L'ambulanza ci ha messo 15 minuti ad arrivare da me - ha raccontato sempre al quotidiano della grande mela il 26enne, arrivato in Italia per far visita ai parenti -. Qualche minuto in più e sarei morto.

A ogni battito sentivo un fiotto di sangue uscire dal collo". Ha poi commentato la situazione immigrazione in Italia: "So che l'America ha un grosso problema di immigrazione, ma qui è peggio" ha raccontato al giornalista del Post.

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