Politica

Manfredonia, perde duemila euro e ruba e distrugge le slot-machine

Dopo aver perso una somma ingente inseguendo una vincita super con l'aiuto di un compice ha fatto irruzione nel bar e ha sradicato e portato via due macchinette davanti agli avventori stupiti e impauriti dalla violenza e dall'impeto del giocatore.

«Se non vinco 800 euro queste macchinette me le porto via». Detto, fatto. E' avvenuto a Manfredonia, in Puglia, dove un avventore, dopo il suo proclama iniziale rimasto inesaudito e dopo aver investito e perso duemila euro alla slot machine, alzando continuamente la posta inseguendo una vincita super, ha dato seguito alla sua «promessa» e per recuperare i soldi si è portato a casa l'apparecchio elettronico contenente 5mila euro. Una sortita bloccata dai carabinieri che hanno fermato Michele Sciannandrone, 35 anni - con piccolo precedenti e ora sottoposto agli arresti domiciliari - con l'accusa di furto aggravato.
L'anomala sottrazione di slot machine è avvenuta con l'aiuto di un complice, un rumeno incensurato 36enne, individuato come suo complice, sottoposto ora all'obbligo di firma. Il giocatore-vendicatore prima ha chiesto un camioncino in prestito a un conoscente e poi, davanti al proprietario del locale, con l'aiuto del complice si è portato via, sradicando e svuotando del contenuto due delle quattro slot machine del bar situato al centro di Manfredonia, per poi riconsegnarle - sventrate e ormai inutilizzabili - al legittimo proprietario. Il fatto si è svolto sotto lo sguardo attonito del titolare del bar e di alcuni avventori che hanno assistito, stupiti, all'incredibile reazione dell'uomo portata a termine con tale decisione che nessuno se l'è sentita di provare a frenarlo nel suo impeto.
Otto giorni dopo l'assurdo colpo, Sciannandrone - è tornato nello stesso bar per riconsegnare le due slot machines distrutte e ormai inutilizzabili, al legittimo proprietario. Secondo gli inquirenti il danno economico è di circa 17mila tra il valore della macchinetta» e i soldi contenuti all'interno.

Decisive ai fini delle indagini sono risultate le immagini registrate dal sistema di videosorveglianza di un vicino istituto di vigilanza che hanno portato il comando provinciale dei carabinieri di Foggia a identificare e fermare il giocatore-vendicatore.

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