Manganelli: "Sandri, su di me il peso della tragedia"

Il capo della Polizia: "Verità completa, trasparente e rapida sulla morte del tifoso laziale". Prodi: "Dalla polizia immagine di trasparenza". Soddisfatta la famiglia di Gabriele. Cerimonia per l'agente Petri ucciso dalle Br

Manganelli: "Sandri, su di me il peso della tragedia"
Bologna - "Qualcuno ha provato a fare apparire la Polizia come qualcosa di esterno allo Stato. Immagini che non ci sono più. Questa è la nostra Polizia, è il nostro Stato". Romano Prodi nella sua Bologna ha partecipato all'inaugurazione del Polo tecnico-funzionale della Questura, intitolato al sovrintendente capo Emanuele Petri, ucciso dalle Br il 2 marzo 2003 sul regionale Roma-Firenze, e ha appena ascoltato il capo della Polizia, Antonio Manganelli, promettere verità "completa, trasparente e rapida" per un'altra morte, quella del tifoso della Lazio Gabriele Sandri, per mano di un altro poliziotto, stavolta autore di "un errore inescusabile". Una tragedia di cui "l'istituzione che dirigo e io personalmente - dice Manganelli - portiamo tutto il peso". Il momento è solenne. L'ombra dello sparo dell'area di servizio di Badia al Pino si allunga sull'edificio che ricorderà per sempre il sacrificio di un poliziotto che ha consentito di sgominare le nascenti nuove Br. Non a caso alla scopertura della lapide, a pochi passi dalla vedova, Alma Petri, e dal figlio Angelo, che indossa la stessa divisa del padre, è venuta un'altra vedova, Marina Orlandi. E' la moglie del giuslavorista Marco Biagi, ucciso sotto casa a Bologna dallo stesso gruppo terroristico, il 19 marzo di un anno prima. Due destini legati dallo stesso dolore, dalla stessa arma. Marina Orlandi ha seguito defilata, come al solito, la cerimonia, occultata dietro a una finestra, in alto sul cortile, per poi incontrare al termine il prefetto Manganelli. Ma il segno è quello del nuovo riavvicinamento alle Istituzioni dopo tante polemiche per una scorta che fu tolta al marito, comunque del suo 'grazie' a un'altra famiglia che ha sofferto come lei. I tempi fanno coincidere quegli umori con quelli del dramma aretino, un poliziotto che sbaglia e uccide.

"Leggerezza imperdonabile" "L'istituzione che dirigo e io personalmente - ha detto Manganelli - portiamo tutto il peso della tragedia di Gabriele Sandri, vittima involontaria di una leggerezza imperdonabile. Dobbiamo dare una risposta trasparente a una domanda di verità e giustizia che ci viene da tutto il paese". Prodi ha apprezzato: "Dalle parole del capo della Polizia emerge l'immagine di una Polizia che risponde al paese ed è trasparente. E' un esempio che sono sicuro sarà seguito". E poi: "Un sacrificio come quello di Petri ha fatto sì che la Polizia sia un fatto di appartenenza e come tale la dobbiamo difendere. Loro si mettono al servizio del paese e noi ne sentiamo l'appartenenza. E' un grande patto civile".

"Quello della pietra è l'ultimo dei problemi" Manganelli più tardi ai cronisti ha aggiunto che se anche Sandri avesse o meno una pietra in tasca non cambierebbe nulla, tantomeno "le colpe della Polizia. Quello della pietra in questo momento mi sembra davvero l'ultimo dei problemi. La morte di Gabriele è stata il frutto di un errore di un poliziotto e di questo errore noi assumiamo la responsabilità. E' una ferita che ci portiamo dietro in modo non formale, una sofferenza che vogliamo condividere con la famiglia di Gabriele". Come rimediare all'errore? "Da un lato dando una risposta alla domanda di verità. Dall'altra comportandoci bene sulle strade, facendo il nostro dovere, come ha fatto Emanuele Petri".

La famiglia Sandri: famiglia soddisfatta per le sue parole Parole che in un altro luogo di lutto portano sollievo: "La famiglia di Gabriele - ha detto l'avvocato Michele Monaco che la rappresenta - è molto soddisfatta delle parole del prefetto Manganelli. E' bello che le istituzioni si stringano alle parti offese.

Affermazioni in linea con quanto ha detto il capo dello Stato ai familiari. Il presidente Giorgio Napolitano ha dato certezze di trasparenza e l'intervento di Manganelli dimostra che si intende seguire quella strada. E' bello, è positivo".

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