da Milano
Mango è molto soddisfatto del suo nuovo cd Acchiappanuvole. E fa bene. Raramente si ascolta tanta personalità in un disco di cover come questo, che raccoglie alcuni dei brani più belli del cantautorato italiano, da La donna cannone di De Gregori a La canzone dellamore perduto di De André a Dio mio no di Battisti, più qualche classico del rock come Love di John Lennon o Have you ever seen the rain dei Creedence Clearwater Revival.
«Sono quindici anni che ho questo progetto - ha spiegato ieri nella sede della Sony Bmg - e lho affrontato con tale entusiasmo che sono arrivato ad avere circa cinquanta canzoni su cui lavorare». Alla fine nel cd ne sono entrate solo quattordici che vivono di vita nuova rispetto agli originali e danno quella sensazione di novità che è il carato difficile da raggiungere quando si eseguono brani di altri artisti. «Adesso sembrano quasi canzoni mie, ci sono casi come Have you ever seen the rain in cui ho davvero violentato la struttura originale del pezzo. Ho cambiato anche La donna cannone e penso che a De Gregori piacerà la mia versione». Su tutto cè la particolare timbrica della voce di Mango, un cantante che da quasi trentanni riesce a modulare con raffinata dolcezza una forma di pop molto personale che talvolta non raggiunge grandi numeri di vendita ma che rimane sempre ad altissimi livelli qualitativi. Daltronde Mango è un signor autore, uno dei pochi italiani capaci di scrivere brani così belli da poter essere interpretati liberamente, senza vincoli di sorta. Non è, insomma, un autore su misura: è un autore e basta, privilegio sempre più raro ormai.
E la stima di cui gode si nota anche dal fatto che Claudio Baglioni e Franco Battiato hanno accettato subito di duettare con lui in due brani del loro repertorio, rispettivamente Amore bello e La stagione dellamore. «Poter lavorare con loro è stato come esaudire un sogno.
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