Le mani sulla «Champions»

Le mani sulla «Champions»

Sessantadue centimetri di altezza per sette chili e mezzo di peso. Misure che ai più non dicono nulla ma che agli appasionati di calcio fanno subito venire in mente la «coppa dalle grandi orecchie», quella Champions League che per calciatori e tifosi rappresenta spesso un sogno pronto a trasformarsi in ossessione.
Alzi la mano chi, tirando due calci al pallone, non ha mai immaginato di sollevare il trofeo europeo per club più importante, quello che i nostalgici chiamano ancora Coppa dei Campioni. Domani (dalle 15 alle 20) e sabato (dalle 14 alle 20), tutto questo sarà possibile. Perché la terrazza del Castello cinquecentesco di Santa Margherita Ligure ospiterà la coppa che il 22 maggio scorso fu alzata al cielo da capitan Zanetti nella memorabile notte del Bernabeu, illuminata dalla principesca doppietta di Diego Milito.
L'iniziativa è organizzata dall'Inter Club di Santa Margherita e Portofino, presieduto da Augusto Sartori e intitolato alla memoria di Giovanni Ferretti, portiere nerazzurro negli anni della «Grande Inter» che a Santa Margherita gestiva lo storico Bar Roma. Con un contributo di dieci euro - cinque per i soci dell'Inter Club e per i bambini sotto i dieci anni - sarà possibile farsi immortalare con il trofeo tra le mani. E pazienza se sullo sfondo non ci saranno i coriandoli con i colori della vostra squadra del cuore; il momento sarà comunque indimenticabile e con un fine benefico: il ricavato servirà infatti a finanziare il progetto coordinato da Inter Campus e Unicef che ha come scopo la costruzione di campi da calcio e scuole nei paesi sottosviluppati o con guerre in corso.
L'idea della società nerazzurra di fare girare la coppa sta dando i suoi frutti: in alcuni mesi sono già stati raccolti 230mila euro. All'evento è atteso anche il numero uno di via Durini Massimo Moratti insieme al consigliere d'amministrazione Marco Tronchetti Provera, che a Portofino è di casa.

Unico consiglio a chi si metterà in coda per alzare la Champions League, sentendosi per alcuni istanti il nuovo Josè Mourinho: non emulate Sergio Ramos, che ha fatto finire la Copa del Rey sotto le ruote del pullman sociale.

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