Manifesti, Lassini scrive al Colle: "Chiedo pubblicamente scusa"

Roberto Lassini, l'autore dei manifesti Fuori le Br dalle procure, in una conferenza stampa ha detto di essere stato "profondamente colpito" dalle parole di Napolitano. Il gesto, secondo Lassini, è stato mosso da un momento di rabbia, "un sentimento di rivalsa di un uomo di legge che ha subito una tortura". Presentate le dimissioni "irrevocabili" dalla lista, ma Di Pietro: "E' solo uno spot: è tardi per ritirarsi". Schifani: "Scelta giusta". Letizia Moratti: "La mia candidatura è incompatibile con la presenza di nella lista del Pdl"

Manifesti, Lassini scrive al Colle: 
"Chiedo pubblicamente scusa"

Milano - Un momento di rabbia. E' stata questa a spingere Roberto Lassini ad affiggere a Milano i manifesti Fuori le Br dalle procure. Il candidato consigliere del Pdl in una conferenza stampa si è detto "amareggiato e pentito" per il gesto e ha scritto una lettera al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dalle cui parole è stato "profondamente colpito": "Voglia accettare le mie scuse - si legge nella missiva - sono un uomo di legge che ha subito una tortura. Non ho mai smesso di credere nella democrazia e sono stato vittima di un sentimento di rivalsa. Ciò non giustifica quello che ho fatto. È giusto che renda conto di quello che ho fatto a quel popolo italiano verso cui ognuno di noi ha doveri inalienabili. Voglia accettare le mie scuse più sentite che rivolgo anche e soprattutto a tutte le vittime del terrorismo e ai loro famigliari che con il dolore devono convivere".

Le dimissioni dalla lista Oltre alle scuse - e dopo le minacce di lasciare la lista da parte di Letizia Moratti - Lassini, ha annunciato di aver consegnato "dimissioni irrevocabili dalla lista elettorale" del Pdl nelle mani del coordinatore regionale Mario Mantovani. Solo un bluff, secondo il leader Idv, Antonio Di Pietro, che sostiene: "Quello di Lassini è stato un abile e criminale spot per accreditarsi: ormai è scaduto il termine per rinunciare quindi resterà candidato del Pdl alle amministrative di Milano. E' inutile che dica che non farà la campagna elettorale, la faranno gli altri per lui. Tutto ciò alla faccia della Moratti che dice di non volerlo e che, probabilmente, se lo dovrà tenere per i prossimi cinque anni, a meno che non ci pensino gli elettori a mandarlo a casa".

Laconico invece il presidente del Senato Renato Schifani che ha commentato: "E' una scelta giusta". Resta il fatto che all'esplicita domanda di un giornalista che gli ha chiesto se sia disposto a rinunciare al posto in consiglio comunale in caso di elezioni, Lassini non ha risposto allontanandosi dalla sala.

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